PISA METAROCK
NEGRITA IN CONCERTO
Pisa tra le ultime tappe del tour 2012 dei Negrita, che si sono esibiti in occasione della prima giornata del Metarock, evento musicale con il quale la piccola cittadina toscana mira a conquistare il primato italiano, con discreto successo, nel campo delle manifestazioni artistico-musicali del genere rock e che vede alternarsi, anche nell’ambito della stessa serata, gruppi e artisti ormai già affermati a gruppi emergenti.
Alle 21 previsto l’inizio del concerto che ha avuto come protagonista l’ormai celebre gruppo Aretino, apparso sul palco con il consueto ritardo che la fama richiede e la bramosia del pubblico sostiene: Pau e il resto del gruppo hanno regalato emozioni, per via del sound avvolgente e dei testi impegnati e profondi, nei temi e nel modo di proporli, non solo a chi è consueto seguire la band ma anche a coloro che si accingono ad ascoltarli per la prima volta.
I partecipanti del Metarock, dopo aver ascoltato gli autori emergenti sul piccolo palco, si sono spostati dall’altro lato del parco della Cittadella, sede della manifestazione, per assistere al “concertone” previsto dalla serata. Pecca dell’aspettativa generale, però, il malcontento dei famosi artisti, che non hanno risparmiato, in sede di apertura e conclusione dell’esibizione, una lieve critica all’organizzazione, cosa che, tuttavia, non li ha assolutamente resi meno calorosi nei confronti di fans e spettatori, che hanno potuto godere pienamente delle emozioni e dei brividi che il gruppo è solito esprimere.
Oggetto principale della serata i brani dell’ultimo album “Dannato Vivere”, tra cui il singolo omonimo e molti altri successi, come “Il giorno delle verità” e “Fuori Controllo”, i cui testi mettono in luce una necessità di cambiamento dovuta a una potenziale crisi personale e umana che, forse, rispecchia quella di una nazione e di un’epoca.
I nuovi testi affrontano il piacere di vivere pienamente la vita anche quando, dopo aver avuto tanto, inizia il declino o, diciamolo pure, la maturità: si desidera così di “scivolare giù nella corrente per risalire su” e in alcuni brani è chiaro come sia necessaria la ricerca di un’identità, di una forza vera e di un cambiamento.
Il rammarico, dunque, per non essere riusciti a intervistare il gruppo, fuggito via dopo la conclusione: tante sarebbero state le domande da porre, come, ad esempio, quanto la musica possa fare la differenza tra “chi muore” e “chi lotta” e possa essere lo strumento più diffuso per “dire cose nuove”, come si evince dal testo di “Fuori Controllo”.
Rosaria Caria