Max Gazzè + Tiromancino all' Arenile Reload di Napoli

La cornice è quella dell’Arenile, multiforme contenitore di musica alla periferia di Napoli. La sala è gremita, amanti della cassa dritta e del cantautorato pop si mescolano perfettamente. L’atmosfera è da subito informale, sarà per la piccola distanza che mi separa dal palco; sembra di vedere un gruppo di amici che ha deciso di fare una serata per la propria comitiva. Gazzè apre le danze, si capisce da subito che la scaletta è strutturata come un “best of” delle rispettive produzioni musicali. Ai tempi comprai “La descrizione di un attimo” non tanto per la title track quanto per la struggente “Due destini”. Una malinconia di fondo accomuna i due artisti, ma Max preferisce condire i suoi brani di ironia mentre Federico punta dritto al cuore in maniera sfacciatamente pop. Il tempo scorre veloce, tra un Amore impossibile e un Uomo più furbo. Eppure ci sono cose che non ti aspetti e sono proprio quelle ad aggiungere sapore alla serata..


Non ti aspetti una cover di “Anna e Marco” in memoria di Lucio Dalla.

Non ti aspetti un pubblico che salta e poga sulle note di “Una musica può fare” quando fino a 2 minuti prima ondeggiava lentamente, come in trance.


Non ti aspetti gente che grida “Solito sesso” a ripetizione e nemmeno ti aspetti Zampaglione che dice a Gazzè: “Non la so, falla col tastierista” e intanto accorda la chitarra.

Non ti aspetti le cover dei Police e nemmeno Claudia Gerini che fa capolino da dietro le quinte canticchiando “Every breath you take”.


Una volta finito di suonare, i due cantautori si concedono ai fans scattando foto, stringendo mani, firmando autografi. Li saluto come saluterei dei compagni di bevuta e torno a casa in attesa del prossimo concerto.

Unica nota stonata: l’acustica della sala interna dell’Arenile va migliorata.

 

Effetto Neve

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