Il momento più bello della giornata è diventato il più brutto.
Tutti hanno un momento più bello della giornata: quando rientra il marito dal lavoro, il primo caffè della mattina, quando si “stimbra” il badge alla fine dell’orario di lavoro…
Il mio era il momento di mettermi a letto. Lo facevamo insieme, contemporaneamente, mia moglie ed io.
Ci si abbracciava un po’, poi si cercava la posizione giusta per dormire (quando non si faceva altro, ovviamente) e ci si lasciava andare al rollìo del sonno. A volte mano nella mano, a volte uno che si faceva conchiglia per proteggere la perla che era l’altra…
Il momento più bello della giornata è diventato il più brutto.
Tutti hanno un momento più bello della giornata: quando rientra il marito dal lavoro, il primo caffè della mattina, quando si “stimbra” il badge alla fine dell’orario di lavoro…
Il mio era il momento di mettermi a letto. Lo facevamo insieme, contemporaneamente, mia moglie ed io.
Ci si abbracciava un po’, poi si cercava la posizione giusta per dormire (quando non si faceva altro, ovviamente) e ci si lasciava andare al rollìo del sonno. A volte mano nella mano, a volte uno che si faceva conchiglia per proteggere la perla che era l’altra.
Ora è quello più brutto: un viaggio, seppure a termine, nel vuoto siderale senza confini, dove l’unico compagno è te stesso e i tuoi pensieri. Un deporsi, stanco, in un tavolo di obitorio, solo e freddo.
Per fortuna solo per un po’.
E la mente e il cuore torna al caldo di una compagna (ma dov’è ora?), al piacere di esserci l’uno per l’altra, di sentire i sogni che si cercano e a volte si trovano.
Mi stendo, ma non mi distendo, sotto le lenzuola del matrimonio e il piumino regalatoci in quell’occasione. In un letto troppo grande dove cerco e non trovo nessuno di cui prendermi cura.
Iam Solo