Cresce di giorno in giorno la mobilitazione a livello nazionale contro la minaccia di sgombero dell’ex-Colorificio Liberato. In queste ore decine di esponenti e rappresentanti delle reti e dei movimenti sociali italiani ha sottoscritto un appello a difesa del Municipio dei Beni Comuni.
Da Padre Alex Zanotelli a Don Gallo, da Vittorio Agnoletto a Piero Bernocchi, da Tonio dell’Olio di Libera al Presidente regionale di Legambiente Fausto Ferruzza, da Haidi Giuliani a Francuccio Gesualdi, da Raffaella Bolini dell’Arci a Marco Bersani del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, passando per esponenti importanti del mondo sindacale ( Fiom, Cgil, Cobas), in tanti prendono parola ribadendo l’importanza di questa esperienza a livello nazionale.
Ecco il testo dell’appello con tutte le firme finora raccolte:
PISA. DIFENDERE IL MUNICIPIO DEI BENI COMUNI SIGNIFICA DIFENDERE TUTTI
Il Municipio dei Beni Comuni di Pisa, nato in seguito all’occupazione dell’Ex Colorificio Toscano, complesso industriale diversi anni fa abbandonato dalla multinazionale JColors e lasciato nel degrado in attesa di nuove opportunità speculative, è molto più di un semplice luogo liberato e donato all’associazionismo ed alla cittadinanza tutta, ma rappresenta un passo avanti rispetto alla pur legittima e necessaria rivendicazione di spazi sociali.
La nascita del Municipio dei Beni Comuni è stato un atto collettivo e pubblico, preannunciato in modo chiaro e trasparente da un ampio numero di forze sociali, associative e da molti cittadini e cittadini del territorio di Pisa con l’obiettivo di trasformare un luogo degradato ed abbandonato in un luogo di cittadinanza attiva, di promozione di pratiche di economia ecologica e solidale e di percorsi di educazione alla pace, alla solidarietà ed alla sostenibilità.
United Colors of Commons, la tre giorni che dal 25 al 27 gennaio scorso ha animato la città con centinaia di persone presenti, gruppi di lavoro e plenarie, ha dimostrato come l’ex Colorificio Liberato sia un’opportunità per tutti per ridare ossigeno ad una politica dal basso, capace di partire dalle esigenze, dai bisogni e soprattutto dai diritti delle persone e delle comunità.
I recenti sviluppi, che parlano di una istanza di sequestro depositata alle forze dell’ordine da parte della proprietà, del rischio di sgombero e di un silenzio assordante da parte dell’Amministrazione pubblica, mostra come troppo spesso al valore sociale di esperienze come il Municipio dei Beni Comuni l’unica risposta sia l’ordine pubblico. In un momento di crisi economica, sociale, ambientale, in cui è sempre più necessario riscoprire valori e pratiche di solidarietà e cooperazione per un’uscita sostenibile da un futuro sempre più nero, troppe volte la politica istituzionale si distrae, quando non è connivente, lasciando spazio agli interessi privati ed agli appetiti speculativi.
Noi, rappresentanti di organizzazioni, reti, forze sociali, media indipendenti, crediamo che il Municipio dei Beni Comuni di Pisa sia un patrimonio da tutelare e difendere, che il percorso collettivo che ha portato a questo risultato di alto valore politico sia un esempio virtuoso di buona politica e di alta partecipazione democratica. Per questo motivo sosteniamo l’esperienza del Municipio dei Beni Comuni, dichiarando fin d’ora la nostra disponibilità ad impegnarci nei nostri rispettivi contesti perchè un’esperienza tanto virtuosa possa continuare a vivere e a consolidarsi.
Prime Adesioni Nazionali:
Vittorio Agnoletto (Flare), Gianni Alioti (Fim), Marco Balconi (DES Brianza), Davide Banti (Cobas Lavoro privato), Andrea Baranes (Campagna Sbilanciamoci), Vittorio Bardi (Associazione “Sì alle energie rinnovabili No al nucleare”), Piero Bernocchi (Cobas), Marco Bersani (Attac/Forum italiano dei movimenti per l’acqua), Davide Biolghini (Area Ricerca e Formazione Tavolo RES Italia), Valeria Bochi (Co-presidente REES Marche), Raffaella Bolini (Arci), Paolo Cacciari (Associazione Decrescita), Marco Calabria (Comune-info), Roberto Campanelli (Unione degli studenti), Gianluca Carmosino (Comune-info), Alberto Castagnola (Reset), Michele De Palma (Fiom), Giuseppe De Santis (DES Brianza), Ornella De Zordo (PerUnaltracittà), Daniela Degan (Reset), Federico Del Giudice (Rete della conoscenza), Tonio Dell’Olio (Libera), Monica Di Sisto (Fairwatch), Tommaso Fattori (Trasform! Italia), Fausto Ferruzza (Legambiente Toscana), Don Andrea Gallo (Comunità di San Benedetto al porto), Haidi Gaggio (Comitato Piazza Carlo Giuliani), Francuccio Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo), Federico Giusti (Cobas Pubblico Impiego), Lorenzo Guadagnucci (Comitato Verità e Giustizia per Genova), Maurizio Gubbiotti (Legambiente), Fabio Laurenzi (Cospe), Cristiano Lucchi (l’Altracittà), Luca Martinelli (redattore Altreconomia), Katya Mastantuono (REES Marche), Alessandra Mecozzi (Rete italiana per il Forum Sociale Mondiale), Grazia Naletto (Campagna Sbilanciamoci), Jason Nardi (Solidarius Italia), Ciro Pesacane (Forum Ambientalista), Mario Pezzella (Scuola Normale Superiore), Maurizio Piccione (Presidio Picapera di Vaie e Ass Spinta dal Bass – Valle di Susa), Martina Pignatti Morano (Un Ponte per…), Anna Pizzo (DmKm0), Pietro Raitano (direttore Altreconomia), Andrea Saroldi (Esperto di economia solidale), Chiara Sasso (Rete del Caffé Sospeso – Valle di Susa), Patrizia Sentinelli (Altramente), Luca Spadon (Link-Coordinamento universitario), Gigi Sullo (DmKm0), Leopoldo Tartaglia (CGIL), Riccardo Troisi (Reorient), Gilberto Vento (Cobas scuola), Giuseppe Vergani (DES Brianza), Aldo Zanchetta (Fondazione Neno Zanchetta per i popoli indigeni latinoamericani), Padre Alex Zanotelli (Missionario comboniano), Alberto Zoratti (Fairwatch)
per aderire