Giovedì 28 febbraio, si chiude il periodo di accoglienza dei
ragazzi fuggiti dalla guerra in Libia due anni fa.
A Pisa un gruppo di profughi è stato ospitato in container allestiti
in via Pietrasantina dalla Croce Rossa: una soluzione inadeguata sia
sotto il profilo igienico sanitario (2 bagni funzionanti per 40
persone) che dal punto di vista dell’inserimento sociale, come più
volte abbiamo denunciato. Nulla è stato fatto per garantire
un’adeguata formazione professionale così come previsto dalle linee
guida del programma di accoglienza nazionale, che per un anno e mezzo
è stato finanziato dalla protezione civile.
Oggi i nodi vengono al pettine: il centro di accoglienza della Croce
Rossa chiude lasciando i suoi ospiti senza prospettive. Nella prima
mattinata gli operatori della Croce Rossa hanno iniziato a sgomberare
i locali dai pochi mobili presenti e hanno portato via tutti i
materassi.
Oggi si chiede ai ragazzi di uscire dal centro senza alcuna
prospettiva: nessun inserimento lavorativo, nessuna tutela sociale e
la sola possibilità di alloggio in strutture alberghiere a carico
degli stessi ragazzi.
Per quanto ci riguarda, abbiamo lavorato e stiamo lavorando non solo
per denunciare quanto accaduto, ma anche per individuare possibili
soluzioni concrete. Già oggi, grazie al nostro lavoro, è stato
possibile trovare soluzioni di accoglienza temporanea per alcuni
profughi. Ci saremmo aspettati un impegno del Comune e delle
istituzioni locali nella stessa direzione: invece, per l’ennesima
volta siamo arrivati ad un’emergenza, e non un solo amministratore
pubblico è presente a fare la sua parte.
Il silenzio delle istituzioni, provincia e comune, sul futuro di
queste persone, è emblematico della volontà di non voler avviare dei
percorsi di inserimento reali e di lungo periodo.
Come Africa Insieme ed Ex-Colorificio Liberato Rebeldia, sosteniamo i
profughi di via Pietrasantina ed invitiamo tutte le realtà cittadine
sensibili al problema a portare la loro solidarietà al centro di
accoglienza.
Africa Insieme
Ex-Colorificio Liberato Rebeldia