GREEN ECONOMY: A DUE ANNI DAL DISASTRO DI FUKUSHIMA UN LIBRO SVELA GLI INTERESSI E GLI APPETITI DI IMPRESE E MULTINAZIONALI

Roma, 11 marzo 2013 – Green Economy: dietro alla grande retorica, che all’ultimo summit dell’Onu di Rio+20 nel luglio 2012 ha raggiunto il picco massimo, esistono grandi contraddizioni, furberie e veri e propri imbrogli, che bisogna saper disvelare per separare la buona economia ecologica, capace di futuro e di benessere per tutti, da un più banale e rischioso marketing Green.
“I Signori della Green Economy. Neocapitalismo tinto di verde e movimenti glocali di resistenza”. Un libro di inchiesta, di denuncia ma anche di proposta, che ha visto la prefazione di Maurizio Gubbiotti, coordinatore della segreteria nazionale di Legambiente, e di Maurizio Landini, segretario generale della Fiom.
E’ l’ultima novità in casa Emi, firmata da Monica Di Sisto ed Alberto Zoratti, storici attivisti dell’organizzazione di area ecosolidale Fairwatch, attiva nei movimenti sociali, ed esperti di economia internazionale e transizione ecologica che verrà lanciato il 12 marzo alle ore 21.00 al Municipio dei Beni Comuni di Pisa, l’ex Colorificio occupato, luogo simbolico per le lotte locali e nazionali di difesa dei beni comuni e degli spazi sociali. Alla presentazione sarà presente oltre agli autori Francuccio Gesualdi, coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
A due anni dal disastro di Fukushima, che ha messo la parola fine ad ogni velleità di rilancio in grande scala della tecnologia nucleare, ed in piena crisi economica e sociale, i decisori politici come i grandi capitani d’industria guardano all’opportunità del nuovo millennio: garantire crescita economica e buoni profitti facendo leva sulla crisi ecologica e sulla crescente sensibilità ambientale di sempre maggiori fette di consumatori.
“Nel libro si evidenzia come la corsa all’oro si stia concentrando sulla natura e sui suoi elementi” sottolinea Maurizio Gubbiotti,  “come crisi ambientale e climatica minacciano la nostra capacità di futuro, e che, con cinismo e freddezza c’è già chi sta provvedendo a trasformarla in business. Io ritengo l’economia verde, o green economy, ma ancora meglio green new deal, via obbligata per rispondere alle crisi che oggi abbiamo di fronte, purché incentrata su giustizia e sostenibilità ambientale e sociale”.
“Oggi” ricorda Maurizio Landini, “viviamo un’epoca in cui il valore del lavoro è stato prima aggredito e poi condannato a cedere il passo a una modernità virtuale, in primis quella finanziaria, che ha significato per le lavoratrici e i lavoratori più sfruttamento e meno diritti, il tutto incentrato su ricatti sempre più grandi. Se poi, il modello è green, fa solo indignare di più”.
Ma parte della società, come veri e propri anticorpi, stanno cominciando a reagire. Sono “movimenti, associazioni, uomini e donne con idee e pratiche diverse” conclude Landini, “che si adoperano per cambiare questo mondo e per dire ai signori che dominano il pianeta che la storia non è finita, non ancora. Si troveranno insieme a lottare? Io credo di sì”.
Il libro, già disponibile nelle principali librerie, ha già iniziato il suo ciclo di presentazioni: il 12 marzo a Pisa alle ore 21.00 all’ex Colorificio occupato in via Montelungo 7, ed a Roma il 7 aprile alle ore 10.30 a SCuP, all’ex Motorizzazione occupata, in via Nola 5 (zona San Giovanni).

La scheda del libro: http://www.emi.it/schede/2097-8.html
Il blog del libro: http://signorigreeneconomy.wordpress.com/

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