Il Mediterraneo senza frontiere di Sete Sóis Sete Luas
a Oristano
35 rappresentanti di 14 Paesi (Brasile, Capo Verde, Croazia, Francia, Israele, Italia, Grecia, Malta, Marocco, Portogallo, Romania, Spagna e Tunisia) si sono incontrati sabato 23 marzo nella sala consiliare del Palazzo degli Scolopi di Oristano per affermare la loro volontà di continuare a investire nel progetto internazionale di Sete Sóis Sete Luas, sottolineando i benefici di lavorare in rete e di portare avanti un progetto di alta qualità culturale, ma soprattutto di dialogo interculturale, di incontri e di persone. L’appello del Presidente del Festival, Marco Abbondanza, a viaggiare sulla macchina volante simbolo del festival, la passarola di José Saramgo – primo Presidente Onorario della manifestazione -, per renderci conto che dall’alto il nostro Mediterraneo è un unico grande spazio senza frontiere, ha fatto riflettere molti delegati sulle radici comuni che presenta questo territorio, sia a livello storico, tradizionale e geografico. Il Sindaco di Oristano, Guido Tendas, ha ricordato la comune presenza dei Fenici in molti Paesi presenti all’incontro; Luis Pires, sindaco di São Filipe dell’isola di Fogo a Capo Verde ha sottolineato la somiglianza della Sartiglia –corsa all’anello di origine medioevale che si corre a carnevale- di Oristano con l’analoga storica festa carnevalesca che si svolge a Fogo. Tanti i punti in comune ed un unico messaggio forte: solo la cultura, le politiche culturali, ancora di più in una prospettiva multiculturale come quella della rete solidale del festival, potrà farci uscire dalla crisi e trasmettere uno spirito di apertura e condivisione alle nuove generazioni.
“Ognuno ha qualcosa da mostrare ma molto da apprendere” ha dichiarato l’assessore di Elvas, nuova città portoghese a entrare nella rete, mentre la Tunisia, paese che da 3000 anni rappresenta un incrocio di civiltà e che realizzerà per la prima volta il festival a maggio 2013, ha alzato un grido di speranza affermando che in questo momento delicato di transizione ha bisogno dei suoi amici europei per lanciare il proprio messaggio di pace. Infine Malta, Paese in qualità di osservatore, ha dichiarato la sua volontà di entrare nella grande famiglia Sete Sóis Sete Luas anche in prospettiva della programmazione culturale di Malta Capitale Europea della cultura nel 2018.
L’Assessore alla cultura di Pontedera Liviana Canovai ha sottolineato la centralità che il Centrum SSSL riveste a Pontedera: da un “non luogo” a luogo di aggregazione e sinergia tra arte e turismo, in un area industriale della città che il comune sta investendo molto per rivalutare. Anche l’Assessore alla cultura della Provincia di Pisa, Silvia Pagnin, ha ribadito l’impegno della Provincia a voler continuare a sostenere il festival internazionale Sete Sóis Sete Luas, nonostante le difficoltà economiche, perché centrale è il suo ruolo nella missione di avvicinamento tra le culture.
Fedele alla sua filosofia di unire il momento culturale al momento turistico, il festival SSSL, in collaborazione con i Tenores di Neoneli – ambasciatori della manifestazione in Sardegna – ha portato i delegati a visitare la penisola del Sinis con la città fenicia e poi romana di Tharros, gli ha fatto toccare con mano l’atmosfera rustica e festaiola della Sardegna con una cena tipica animata dai canti dei Tenores di Neoneli, con la partecipazione di Orlando Mascia, e la genuinità dei prodotti della terra come la Vernaccia e le creme di carciofi, olive e asparagi, prodotte della Famiglia Orro a Tramatza. Ed ora tutti i delegati, musicisti e artisti che hanno preso parte all’incontro, torneranno a casa con un bagaglio di conoscenze, immagini, suoni e sapori di un luogo e di un popolo che – siamo convinti- sarà fonte di un avvicinamento reciproco e di un accresciuto dialogo interculturale.