Dal 1° luglio sono soppresse le corse domenicali e festive.
Chi non ha l’auto dovrà ricorrere all’autostop?
La segnalazione mi perviene da numerose persone su FB.
Gli studenti che abitano in periferia e si recano a scuola con l’autobus avevano
la possibilità,
con l’abbonamento,
di recarsi nei centri cittadini per svago,
per un cinema, per andare al mare o per trovare gli amici.
Tra le altre cose hanno pagato un abbonamento che comprendeva 30 o 31 giorni
di servizio ed ora
ne perdono 4 se
non di più quando ci sono altre festività
oltre quelle domenicali.
Gli anziani (che magari non hanno l’abbonamento ma comprano il biglietto di volta
in volta) non possono più
recarsi a far compere o trovare i parenti.
I portatori di handicap perdono un servizio che non può essere sostituito nemmeno
dai TAXI.
I lavoratori che fanno i turni festivi devono andarci in auto, sempre che ce
l’abbiano.
Il servizio domenicale con gli autobus non è un “lusso” che può essere tagliato
per par fronte alle inefficienze ed
alle passività delle aziende municipalizzate.
Sarebbe un po’ come dire che il servizio idrico di acqua potabile (ho perso il
conto: non so più se sia gestito da ACQUE spa,
publiacque, consorzio cerbaie o
chissacchì) causa le oramai sistematiche perdite d’esercizio ed i ripetuti fallimenti,
la domenica tenesse a secco i rubinetti.
Oltretutto quello degli autobus non è un servizio gratuito, gli utenti se lo
pagano e non con una tassa ma con un biglietto o con l’abbonamento, se le aziende
municipalizzate sono proprio incapaci di fornirlo lascino
ad altri il compito
in regime di mercato anziché di monopolio.
Ai primi del ‘900 c’erano già gli autobus pubblici, prima che nascessero le provincie
che sono proprietarie del CTT, non credo che ci fossero più soldi in giro di quanti
ce ne siano ora nostante la crisi economica.