Siamo all’ottavo componimento della raccolta comprendente 25 stupende poesie composte da Giuseppe Feola, poeta, storico, scrittore, filosofo…
due parole su “il gioco dell’infante”, dette dall’autore
La poesiola che vi presento è lla tredicesima di una raccolta che iniziò come
un gioco, come uno scacciapensieri, in un momento di pausa dagli impegni
lavorativi regalatomi dai postumi di un’operazione chirurgica. Un giorno,
nella primavera del 2011, volendo scrivere un sms a una mia amica, mi
accorsi che l’incipit del mio messaggio formava quello che, nel gergo della
poesia italiana, si chiama un “endecasillabo”: un verso di un particolare tipo.
Era il primo endecasillabo esteticamente passabile che scrivevo da ben 12
anni. Avevo smesso di scrivere poesie nel febbraio del 1999. Non ero mai
più riuscito a riprendere.
Mi misi con calma a capire se da quel verso isolato potesse nascere un
vero e proprio componimento. Ci riuscii.
Tra la primavera e l’autunno del 2011, insistendo sulla disposizione
mentale che aveva prodotto Il gioco dell’infante (I), scrissi altre 24 poesie.
Decisi di dare alla raccolta lo stesso titolo della poesiola da cui era nata, e
dalla quale aveva ereditato lo spirito: giocare con le parole come il bambino
gioca con le costruzioni.
Come nel gioco delle costruzioni, anche in poesia ci sono regole
da rispettare, dettate dalla forma dei pezzi, che sono le parole, e dalla
necessità di costruire edifici che stiano in piedi (le costrizioni della gravità
equivalgono, nella poesia, alle leggi del ritmo) e abbiano un senso.
E visto che, per me, giocare questo gioco era un po’ reimparare a parlare,
il titolo “il gioco dell’infante” mi parve appropriato: “infante”, dal latino
“in-fans”, che significa “colui che non sa (ancora) parlare”.
Ringrazio i responsabili di micsugliando per avermi proposto di
pubblicare le mie poesie sul loro sito.
Spero che questa collaborazione possa continuare.
La prima edizione (ottobre 2011) fu a cura di Matteo Veronesi, sul sito
La nuova provincia; la seconda (novembre 2011), sotto forma di e-book, fu
a cura di Francesco Marotta, per la serie de I quaderni di Rebstein.
La terza (2012), in formato cartaceo, per la Lu::Ce edizioni di Massa
(MC), che ringrazio per avermi permesso di ripubblicare alcune delle poesie
per micsugliando.
Giuseppe Feola
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Il Sé / Il Sigillo del Cielo
Altro non è il mio corpo che una via
intrecciata di tutti i sentieri
che, ere dopo ere, le
spirali della vita hanno tracciato.
La mia carne, il mio sangue, le mie ossa
vivono cieca memoria di tutti i
piaceri, delle noie, dei dolori
che le scosse del tempo alla mia pelle
antica hanno insegnato.
Due tracce parallele
all’inguine sinistro, zigrinate
come la grigia cote dello squalo;
nel fondo del mio fianco
una rete con degli ami; il paziente
malo lavoro al guscio del ginocchio
dell’entropia operosa; al ventre, un foro;
la trasparente luna dell’ustione
sopra i celesti fiumi del mio polso; il
risucchio vorticoso della nascita
alla vertigine del cranio. E sotto
l’erta terra bruciata dei capelli,
sotto la volta del mio cielo, il Sole
candido ha inciso, quasi
a memoria del süo figlio morto,
lo strano marchio di un nuovo Eridano.
La raccolta completa è disponibile in formato cartaceo, edita dalla Lu::Ce edizioni: per informazioni, cfr. http://www.luce-edizioni.it/libri/poesia/linfante .