Apre la rassegna “Fasinpat! – Fabricas sin patrones” all’ex Colorificio Liberato

Waiting for “Common | Properties. Lavoro, Diritti, Territori “, il collettivo CinemAltrove scalda i macchinari della stagione 2013-2014 con un trittico itinerante dedicato a fabbriche dismesse, occupate, liberate. Tre film, tre tappe di preparazione alla grande iniziativa che il 20, 21, 22 settembre vedrà l’ex Colorificio Liberato al centro di un vasto e diffuso di battito nazionale e internazionale.

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– GIOVEDÌ 5 SETTEMBRE / EX COLORIFICIO LIBERATO, ORE 21.30:
Fasinpat – Fabrica sin Patrones  di Daniele Incalcaterra

– MERCOLEDÌ 11 SETTEMBRE / EX COLORIFICIO LIBERATO, ORE 21.30:
La dignità degli ultimi  di Fernando Solanas

– MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE / LIBRERIA TRA LE RIGHE, ORE 21.30:
Apollon: una fabbrica occupata  di Ugo Gregoretti

Le info sui film:

Fabrica sin Patrones di Daniele Incalcaterra – “Empresa recuperada”, è la Neuquén (ex Zanon) fabbrica di ceramiche in Argentina che nel 2002 – in seguito alla crisi economica che ha devastato la nazione – viene acquisita e controllata legalmente dagli operai. Un documentario che ha fatto storia per una vicenda raccontata con passione, e con la viva convinzione che un altro mondo – e un’altra produzione – è possibile.

La dignità degli ultimi di Fernando Solanas – Capitolo secondo di un distico iniziato con “Diario del saccheggio”, opera dedicata alla tragedia argentina, prototipo e modello di una crisi che potrebbe abbattersi sull’Europa e sull’Italia con connotati non troppo diversi. Documentario intessuto intorno alle storie di chi, braccato da fame e polizia, si è sollevato le maniche per reagire alla morte civile, e non solo.

Apollon: una fabbrica occupata di Ugo Gregoretti – Una piccola rarità a chiusura del ciclo “Fasinpat!”. La cronaca della lunga occupazione della celebre tipografia Apollon nel biennio 1968-69, ricostruita in forma di docu- fiction dagli stessi operai protagonisti. Un lavoro anomalo, unico nel suo genere, e subito perso nella memoria degli archivi Rai, riproposto in tutta la sua incredibile attualità. Da non perdere.

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