Ex Colorificio liberato. Dalle pagine dell’Huffington Post il sostegno al Municipio dei Beni Comuni

L’ex Colorificio liberato di Pisa appare anche sulle pagine, virtuali, dell’Huffington Post, il quotidiano online del Gruppo Espresso diretto da Lucia Annunziata.
In un corsivo apparso il 12 ottobre scorso, Giulio Marcon, parlamentare indipendente di SEL già portavoce della campagna nazionale Sbilanciamoci, sottolinea come il bene comune che sia “in sostanza l’utilità sociale per i cittadini e non la speculazione di qualche novello immobiliarista”. Non siamo in un revival dell’ottocento, perchè sottolinea Marcon “a proprietà privata non va abolita ma – come ricorda la nostra Costituzione – va sempre raccordata con l’interesse pubblico generale”. Ma non sono le questioni generali a dare il timbro al corsivo di Marcon, ma l’affondo sull’amministrazione pisana e sullo stesso PD che secondo il parlamentare “ha preso una brutta posizione: per il partito che guida il Comune di Pisa la sentenza deve essere eseguita e nulla può fare il Comune sulla vicenda, mentre SeL ha espresso solidarietà agli occupanti e ha accusato il Pd di voler trasformare l’esperienza del “Municipio dei beni comuni” in una questione di ordine pubblico”.
Ritorna sulle pagine nazionali una questione che l’Amministrazione pisana cerca sempre più di mantenere sotto traccia, cioè le forti divergenze tra alcune componenti della maggioranza che dimostrano come la posizione del Sindaco Filippeschi sia tutt’altro che condivisa. Dopo Pisa per Civati, dopo le dichiarazioni di SEL pisano e di molta parte dell’associazionismo, adesso anche da alcuni parlamentari arriva il sostegno all’ex Colorificio liberato.
“La posizione di Marcon” ricorda il Municipio dei Beni Comuni, “sottolinea ed ulteriormente ribadisce le posizioni espresse da SEL durante la sua visita al Colorificio la settimana scorsa. Le posizioni di buona parte del PD e del sindaco Filippeschi banalizzano una questione che i più hanno capito essere squisitamente politica, al punto che l’ex Colorificio liberato sta diventando lentamente un caso di livello nazionale, almeno nel mondo dei movimenti e della giurisprudenza. Di tutto questo” conclude il Municipio dei Beni Comuni, “l’Amministrazione non sa che farsene. Probabilmente la consapevolezza e la lungimiranza politica del sindaco Filippeschi si fermano alla prima cinta delle mura medioevali della città”.
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