di Alfredo Cristallo
Qualche anno fa, nel 2005, la Rough Trade pubblicò un LP che io considero un’importante contributo per la ri-scoperta di un misconosciuto gruppo inglese degli anni ’80. Il gruppo erano gli Scritti Politti, che alcuni ricorderanno come band soul-pop con sporadici successi nella seconda metà degli anni ’80 (Perfect Way, Oh Patti, Wood Beez), il disco era un’antologia, intitolata Early, che raccoglieva i primi 3 EP e il primo singolo (fra il 1978 e il 1981) quando il gruppo era tutt’altra cosa da ciò in cui si sarebbe evoluto più tardi. Il baricentro del gruppo è sempre stato Green (Gartside), cantante gallese dal registro dolcissimo (sulla falsariga di Robert Wyatt) e dai testi estremamente profondi, trasferitosi a Leeds per studiare al Politecnico e lì diventato comunista militante. La prima incarnazione degli Scritti Politti (nome preso dagli Scritti Politici di Antonio Gramsci) cioè Green (voce, chitarra), Niall Jinx (basso), Tom Morley (batteria) era in effetti un collettivo aperto, una comune (vivevano in una casa occupata), il cui fine era di partire dal punk per costruire una forma artistica in cui l’opera finale non fosse inseparabile da un generale discorso sull’arte e anzi si ponesse come forma di critica attiva rispetto agli altri gruppi, ai movimenti e un discorso generale sulla società. In tal senso, i primi lavori del gruppo sono il frutto di un lavoro teorico che risente dell’influenza della filosofia gramsciana e del decostruzionismo di Jacques Derrida. Il primo singolo/EP Skank Bloc Bologna (giugno 1978) era un’opera d’avanguardia in cui coesistevano riferimenti politici (Bloc per blocco sociale, un tipico concetto gramsciano e Bologna riferito all’occupazione di Bologna del 1977 da parte del Movimento), la filosofia derisoria dei testi applicata al linguaggio fratturato del punk e una musica spigolosa che accoglieva spunti dal dub, dal folk-rock e dal jazz sognante e rarefatto di Wyatt. Allo stesso canone appartenevano i 2 brani del lato B (Is And Ought The Western World soprattutto e 28/8/78) che ne facevano una controparte più melodica rispetto agli austeri Gang Of Four (l’altro gruppo comunista di Leeds). L’intero prodotto era un’omaggio all’etica do-it-yourself: era autoprodotto, le copertine erano fotocopiate dal gruppo stesso e i costi di produzione della prima tiratura (500 copie) erano indicate insieme a indirizzi e numeri telefonici delle case di registrazione. Il 2° EP 2nd Peel Sessions (1979) era maggiormente dominata da una musica frammentaria, imprevedibile e d’avanguardia (Messthetics ossia estetica della confusione, OPEC-Immac) e da un ampio uso di riferimenti politici nei testi (Hegemony dal tema gramsciano di egemonia culturale, Scritlock’s Door). Influenzati dalle teorie post-strutturaliste in voga alla fine degli anni ’70, gli Scritti si concentrarono sempre più sulla lingua intesa come meccanismo oppressivo; tuttavia una maggiore apertura alla melodia divenne evidente nel 3° EP 4°-Sides (Dicembre 1979) come dimostra la gravida energia di Bibbli-O-Tek, il funk serpeggiante di Doubt Beat, il soul sonnolento di Confidence e quello iper-ritmato di P.A.’s (una riflessione di Green sul consenso al totalitarismo). Poco dopo un infarto costrinse Green a ritirarsi per tre anni nel Galles da dove riemerse con un gruppo nuovo di zecca che attraverso un pop d’autore puntava verso una dimensione più mainstream: una svolta documentata dagli ultimi due pezzi, il soul in punta di piedi di The Sweetiest Girl e la disco ammiccante di Lions After Slumber. Early è l’attenta testimonianza dell’esperienza stimolante di un tipico gruppo post-punk prima di arrendersi alle leggi del mercato.