Marco Revelli e Livio Pepino all’ex Colorificio Liberato di Pisa per presentare “Grammatica dell’indignazione”

Importante appuntamento si è tenuto questo mercoledì 23 ottobre alle 18.30 presso l’ex Colorificio Liberato di Pisa in via Montelungo, 70. E’ stato infatti presentato il volume uscito per Edizioni Gruppo Abele “Grammatica dell’indignazione” i cui curatori, Livio Pepino e Marco Revelli, sono stati presenti all’iniziativa.

L’indignazione è maggioranza nel Paese ma rischia di non contare nulla a livello istituzionale o di veicolare risposte populiste e demagogiche di corto respiro.

Per questo è utile provare a mettere ordine, a trasformare un sentimento diffuso in proposta di cambiamento e allo stesso tempo di conservazione di ciò che, invece, va mantenuto e di cui troppi vorrebbero liberarsi, dalla Costituzione al welfare.

Per costruire la bozza di una grammatica dell’indignazione Livio Pepino e Marco Revelli hanno scelto di partire da alcune parole chiave. Non tutte quelle possibili, ovviamente. E non tutte omogenee, come eterogenei sono gli autori del libro “Grammatica dell’indignazione”. Per la ragione decisiva che l’indignazione è trasversale e che a questa trasversalità occorre dar voce da subito.

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Marco Revelli: storico, sociologo e giornalista italiano, docente di Scienza della politica, Sistemi Politici e Amministrativi Comparati e Teorie dell’Amministrazione e Politiche Pubbliche presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”. Oltre a una foltissima attività di storico – focalizzata soprattutto sulle forme politiche del Novecento e sulla storia del lavoro –  suoi articoli compaiono su “il manifesto”. Insieme a Paul Ginsborg è stato tra i promotori del nuovo soggetto politico Alba.
Livio Pepino: magistrato italiano, ex sostituto procuratore generale a Torino e presidente di Magistratura Democratica, dal 2006 al 2010 è stato membro del Consiglio Superiore della Magistratura. Direttore della rivista “Questione giustizia” promossa da Magistratura Democratica, è co-direttore di “Narcomafie”, mensile redatto in strettissima collaborazione con Libera.

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