“Via Gleno”, in uscita il 26 novembre il nuovo album di Dante Brancatisano

Anticipato dal singolo “Sai che non conviene”, con un ottimo riscontro radiofonico, sta per uscire il nuovo album di Dante Brancatisano, 
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parte di un progetto più ampio ed articolato che è soprattutto il documento sonoro della terribile esperienza vissuta da Dante.Dante Brancatisano è stato infatti vittima di un grave errore giudiziario; arrestato nel 2003 con l’accusa di appartenenza alla ‘ndrangheta, viene trasferito nel reparto Massima Sicurezza del carcere di Bergamo, dove resta per ben 3 anni e 25 giorni, per essere poi assolto in cassazione. E’ nato così il CD “Via Gleno” (il nome della via di Bergamo dove si trova il carcere della città), che racconta con il duro linguaggio del rock i giorni in carcere e tutte le emozioni che in quel periodo hanno affollato cuore e testa di Dante.

“Storia Straordinaria di un Uomo Ordinario”, il libro di Dante Brancatisano per Vololibero

Dante Brancatisano era un attivo musicista nella sua terra, la Calabria. Ma l’8 Aprile 2003 nel suo paese Samo (Rc) tutto cambia decisamente rotta. La polizia fa irruzione nella sua casa e nella sua vita nulla è più lo stesso.
Il musicista calabrese viene ingiustamente accusato di far parte della ‘Ndrangheta, e non come un “semplice” affiliato ma addirittura come “capo bastone”. Entra così nel “tritacarne“ della Malagiustizia, vittima di un errore giudiziario; viene trasferito nel reparto Massima Sicurezza del carcere di Bergamo, dove resta per ben 3 anni e 25 giorni.
Condannato in primo e secondo grado, in Cassazione viene assolto (tutti i suoi presunti referenti vengono prosciolti) ma lui continua a restare in detenzione. Ancora oggi la sua posizione processuale non è conclusa e definita, sebbene Dante dal 2006 sia un uomo libero. In questo libro Dante ripercorre la sua incredibile ed assurda storia, evidenziando l’impotenza di un innocente trattenuto nelle maglie della malagiustizia. Nelle pagine del libro si ritrova il dolore e la forza di Dante che è riuscito a mantenere la sua dignità, integrità e onestà anche in un regime di carcerazione dura ed ingiusta.

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