Mercoledì 5 febbraio alle ore 20.30 al Cineclub Arsenale, il Prof. A. Maurizio Iacono, professore ordinario di Storia della Filosofia dell’Università di Pisa introdurrà la visione del film di Roberto Rossellini Europa ’51. Il film fa parte della rassegna I paradossi della Fede promossa insieme al Servizio Cultura e Università della Diocesi di Pisa.
Europa ’51 è forse il punto più alto della controversa collaborazione artistica di Rossellini con Ingrid Bergman, una collaborazione che fece scalpore all’epoca anche, e sopratutto, per le sue implicazioni sentimentali.
La diva hollywoodiana che abbandona improvvisamente il glamour di Beverly Hills per dedicarsi anima e corpo al rigore morale del cinema di Rossellini e, al tempo stesso, stabilisce una relazione “adulterina” con il regista italiano (entrambi erano già sposati), gli ingredienti per uno scandalo ci sono tutti. La vicenda riempie le pagine di giornali e riviste suscitando dibattiti filosofico/politici e beceri pettegolezzi.
Il film, liberamente ispirato alla vita di Simone Weil, è il secondo della coppia Rossellini-Bergman e racconta dello slancio ideale, quasi mistico, con cui una giovane donna della buona società, rifiutando le ipocrisie della classe a cui appartiene, si dedica totalmente all’assistenza dei malati e dei bisognosi dopo che un grave lutto familiare le ha rivelato il vuoto affettivo della sua esistenza.
Un film forte, duro, frutto di una sorta di catto-comunismo eretico che Rossellini abbracciò nella seconda fase del suo percorso artistico e che gli fruttò, all’epoca, un linciaggio censorio e critico. Siamo, infatti, negli anni ’50, quando mescolare la religione con il comunismo pauperistico era peccato mortale, quando Andreotti, modello McCarthy “de noantri”, criticava il Neorealismo per lavare pubblicamente i panni sporchi di una Italia che stava rinascendo dalle macerie della guerra.
A prescindere dai dibattiti più o meno pretestuosi, la meravigliosa Ingrid Bergman mise nell’interpretazione di Irene Girard, la protagonista del film, un’intensità espressiva impressionante, tanto da rivelare la sua intensa empatia con il personaggio e con il suo slancio ideale, senza compromessi, spinto fino al sacrificio di se stessa.