Oggi al Senato la fiducia a Renzi non è poi così scontata. Matteo ha bisogno di 161 voti ma una fiducia sotto i 170 significherebbe un governo esposto a tutte le imboscate. E comunque con meno di 170 voti Matteo sarebbe costretto a concedere tutto a tutti perché ogni senatore qualsiasi avrebbe la forza per chiedere ciò che vuole pena il voto contro.
E se Matteo avesse messo in conto, per domani al Senato, una sfiducia conclamata o una fiducia sotto i 170 voti per buttare di nuovo all’aria il tavolo e stringere con Berlusconi un accordo vero?
Intanto cominciamo a dire che quando si sono parlati a quattr’occhi, durante le consultazioni, Silvio e Matteo un accordo devono pur averlo fatto.
E se, hai visto mai, RENZI avesse pronto un piano B? Se ne avesse messo a punto uno con Silvio, un piano ben più solido e coeso, un piano capace di garantire a MATTEO una legislatura senza patemi, a SILVIO l’occasione di togliere dal fuoco le castagne dei suoi problemi penali ed un suo passaggio alla storia ivi compresa, mai dire mai, una sua futura candidatura al Colle? Se i due ineffabili tirassero fuori un bell’inciucio solido e coeso? Faccia tosta ne hanno entrambi a dismisura, mica si vergognerebbero.
Renzi butterebbe a mare l’ala sinistra del PD, manderebbe Alfano a quel paese (Silvio non piangerebbe), garantirebbe al Caimano l’immunità penale ed un onorevole passaggio alla storia, imbarcherebbe nella maggioranza gran parte di FI e tutti i centrini vari. Maggioranza solida per fare tutto quel che Matteo vorrà. Sarebbe l’apoteosi, sarebbe l’avvento dell’era Matteoni. Silvio passerebbe alla storia come colui che ha definitivamente messo una pietra sopra il secolo scorso, dopo aver individuato il suo unico e vero erede politico ed aver passato il testimone governativo al figlioccio giusto. Altro che Angelino…
Fantapolitica? Sì, certo. Sì, ma… sì di sicuro, o… sì forse?
Hehehe, chissà…
Alessandro Tantussi