Negli splendidi spazi di Palazzo Pretorio a Prato dal 12 aprile si può ammirare di nuovo una collezione di capolavori formata nei secoli grazie a uomini grandi che hanno amato la città e grazie ad artisti come Bernardo Daddi, Giovanni da Milano, Donatello e Filippo Lippi, come i pratesi Filippino Lippi e Lorenzo Bartolini | ||
inaugurazione sabato 12 aprile | dalle ore 16.00 | palazzo pretorio | prato | ||
PALAZZO PRETORIO | ||
“Palazzo Pretorio è fra gli edifici pubblici medievali più belli d’Italia – spiega il sindaco Roberto Cenni -: è rimasto chiuso per restauri dal 1998, con il terzo piano inaccessibile dal 1983. Era importante restituire allo sguardo della città e dei turisti questo patrimonio di bellezza”. Il nuovo allestimento valorizza sia le opere esposte, che gli spazi del Palazzo. Al piano terra è possibile intraprendere un breve viaggio nella storia della città, raccontata da oggetti, dipinti e pannelli. Il primo piano è dedicato alle opere dal Trecento al Quattrocento, con i grandi Polittici, tra cui la spettacolare macchina d’altare di Giovanni da Milano, e con i capolavori di Filippo Lippi e dell’Officina pratese, una pagina cruciale del Rinascimento. Una sala è dedicata alla Sacra Cintola, la cintura della Vergine custodita da secoli nel Duomo di Prato: la sua storia è un affascinante intreccio di verità e credenze popolari, di arte e devozione. Il secondo piano ospita le opere fra il Cinquecento e il Settecento. Le grandi Pale d’altare del magnifico salone parlano di una città centro propulsivo di idee e artisti, in un territorio fitto di conventi, chiese e oratori: di grande suggestione l’allestimento, con opere del Poppi, Santi di Tito e Alessandro Allori, Giovan Domenico Ferretti. Nelle altre sale sono in mostra dipinti di altri Maestri del periodo, fra cui Giovan Battista Naldini, Battistello Caracciolo, Cecco Bravo e Mattia Preti. Nel mezzanino fra il secondo e il terzo piano è esposta una scelta di opere della collezione Martini, raro esempio di cabinet d’art di gusto settecentesco. “Palazzo Pretorio torna così a essere lo scrigno dei tesori della città – commenta l’assessore alla cultura Anna Beltrame – uno spazio vivo, capace di comunicare a tutti l’emozione della bellezza e la curiosità della scoperta, uno strumento prezioso per far conoscere la vera ricchezza di Prato” Agli sbarchi degli ascensori sono collocati quattro ritratti, un ideale collegamento con la quadreria di Palazzo Comunale: una collezione unica, formatasi dal ‘400. Sono stati scelti per rappresentare il periodo a cui è dedicato ciascun piano: il grande mercante pratese Francesco di Marco Datini al primo; Francesco de’ Medici, morto in circostanze misteriose nella villa di Poggio a Caiano, al secondo; Pietro Leopoldo di Lorena, “padre” della collezione civica del Museo, al piano mezzanino; Umberto I di Savoia al terzo. Quest’ultimo ritratto viene esposto dopo 70 anni. Il legame è triplo: passa dal pratese Gaetano Bresci, che lo uccise; da Gabriele D’Annunzio, che da studente al Cicognini di Prato gli dedicò la sua prima poesia data alle stampe; dal pittore pratese Alessandro Franchi, autore del dipinto. Info www.palazzopretorio.prato.it, facebook e twitter ______________________________ Immagini |