LUNEDI’ 12 MAGGIO (20.30) ALL’ARSENALE di PISA INCONTRO CON PIPPO DELBONO E PROIEZIONE DI SANGUE

Lunedi 12 maggio alle ore 20.30, al Cineclub Arsenale sarà possibile vedere il controverso documentario Sangue di Pippo Delbono ed incontrarne l’autore che sarà presente in sala.

A coordinare l’incontro tra il pubblico e l’attore e regista ligure sarà Augusto Sainati, docente di Storia del Cinema all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e all’Università di Pisa. Alle ore 16, sempre di lunedi 12 maggio, Pippo Delbono terrà, anche, un seminario/incontro per gli studenti universitari, aperto a tutti, dal titolo “Il cinema tra poesia e tecnologia”. Il seminario, che vedrà sempre la presenza di Augusto Sainati, avrà luogo presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, via Trieste, 38.

PIPPO-DELBONO

Pippo Delbono, autore, attore e regista decisamente fuori dagli schemi, ha realizzato il documentario Sangue utilizzando mezzi “poveri”, una piccola telecamera digitale e un telefonino, per raccontare il viaggio di due anime disperate costrette a condividere una perdita lacerante. Il primo è lo stesso Delbono, che riprende con cruda disinvoltura l’agonia dell’anziana madre; l’altro è Giovanni Senzani, ex capo dell’ala più feroce e sanguinaria delle BR che, scontata la sua pena e tornato in libertà, è costretto a fare i conti con la morte della moglie la quale, pur non avendo condiviso le scelte del marito, lo aveva atteso per oltre vent’anni. Il tutto incastonato tra le immagini, anch’esse crude e desolanti, del centro storico dell’Aquila.

Molte le polemiche che hanno seguito il documentario, incentrate sopratutto sull’opportunità di dare voce ad uno dei protagonisti di una stagione di sangue,  “peccato che tutti o quasi tutti quelli che sono intervenuti in questa polemica non abbiano visto il film e parlino perciò per sentito dire -così commenta Sainati nel suo Blog su Il Fatto Quotidiano-. Ora, se c’è un tradimento che si può fare al cinema di Pippo Delbono, un cinema non pacificato né pacificante, un cinema carnale che trasuda sensi, respiri, odori, umori da ogni immagine, è quello di parlare dei suoi film senza averli visti.”

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