Dopo la Gran Bretagna, la Germania e USA si contendono il 2° posto come nazione che ha
prodotto il post-punk più interessante. Se il post-punk è la musica di un gruppo di artisti
pretenziosi (dove pretenzioso non è un termine negativo) allora vince la Germania. Per chi fosse
interessato ad approfondire la conoscenza del fenomeno la doppia antologia Verschwende Deine
Jugend (cioè Sperpera La Tua Giovinezza; 2002) allegata al pregevolissimo omonimo libro di Jurgen
Teipel è una fondamentale introduzione.
Il post-punk tedesco fu come in Gran Bretagna un
fenomeno da scuola d’arte ma senza contenere l’elemento di lotta di classe degli inglesi e
sviluppando quindi un approccio più concettuale grazie anche a una tradizione di legami con
l’elettronica e la musica d’avanguardia.
Se il primo gruppo post-punk, i Mittagspause di Dusseldorf
(città industriale e culla del post-punk tedesco) presentavano infatti un punk influenzato dal
motorik dei Neu ! (Testbild) e i Male (Zensur Zensur) o i Neon Babies (Eisenleer) erano
rispettivamente influenzati dagli inglesi Buzzcocks e X-Ray Spex, già gli Hansa Plast col loro punk
d’assalto espressionista (Man Of Stone) e il dark punk dei KFC (Stumpf Ist Trumpf, Wie Lange Noch)
facevano intravedere nuove vie; come quella seguita dai S.Y.P.H. che esordirono con un punk
classico (Zuruck Von Beton, Industriemadchen) per divenire via via più sperimentali (Lachleute &
Nettmenschen). I Mittagspause si divisero in altri 2 importanti gruppi: i DAF, i più famosi di tutti
con la loro industrial disco (Ich Und Die Wirklickheit, KebabTraume, Verschwende Deine Jugend) e i
Fehlfarben (Abenteuer Und Freiheit) che tennero a battesimo lo ska-punk tedesco (Sei Lieb degli
Ostro 43 e Ede Und Die Zimmermanner con lo spassoso ska-yodel di So Froh) per riciclarsi poi in un
più convenzionale elektro-punk (Apokalypse). A loro volta i DAF si ramificarono in una serie di
ulteriori progetti: i Der Plan col loro synth-funk influenzato dai Residents (Wir Werden Immer
Mehr, Da Vorne Steht’ne Ampel) e i Pyrolator capifila della grande scuola dell’industrial esoterico
(It Always Rain In Wuppertal, 180°) e rumorista (Waschsalo Berlin di Frieder Butzman) che sarebbe
sfociata nel geniale primitivismo degli Einsturzende Neubaten (Zuckendes Fleisch, Kalte Sterne),
nell’industrial metal ipnotico dei Krupps (Wahre Arbeit Wahrer Lohn) e nel post-punk astratto dei
Wirthschaft Wunder (Ich Liebe Metall) e dei Mania D (Herzschlag). Da quest’ultimi sarebbero
derivate le Malaria con il loro eccitante mix di goth-rock e decadentismo weimeriano (You Turn
Run).
Un altro grande gruppo furono i Palais Schaumburg di Holger Hiller che suonavano una
bizzarra forma di Mutant disco dissonante (Telephon, Wir Bauen Eine Neue Stadt). Fu Hiller che
scoprì e lanciò un altro eroe del post punk tedesco Andreas Dorau che doveva dare con i Die
Marinas un altro magnifico esempio di synth-pop (Tulpen Und Narzissus). Molto influenti furono i
Liaisons Dangereuses (Etre Assis Ou Danser) il cui serpeggiante funk sintetico abbellito da testi in
francese (o spagnolo) avrebbe più tardi influenzato la scena techno house.
Un buon esempio di mix fra synth pop e punk fu la meteora Tommi Stumpff (Ich Will Gewinnen). Altrettanto degni di
menzione sono i Freiwillige Selbstkontrolle (Was Kostet Die Welt) con il loro post-punk D.I.Y.
memore della lezione delle Raincoats, gli astuti rumoristi dada Todliche Doris (Sieben Todliche
Umfalle Im Haushalt), Die Radierer col loro rock androide alla Devo (Angriff Auf’s Schlaraffenland),
gli ZK (Dosenbier) campioni del punk Oi! e infine i popolarissimi Toten Hosen (Jurgen Engler
Gibt ‘ne Party) il cui punk d’assalto rievoca perfettamente l’epopea dei Clash.
di ALFREDO CRISTALLO