Giovedì 20 e venerdì 21 novembre, al Funaro di Pistoia, The Valley of Astonishment di Peter Brook e Marie-Hélène Estienne, novità per l’Italia.Lo spettacolo, arriva in Toscana per la seconda e ultima tappa italiana (dopo quella del debutto, al Teatro Stabile dell’Umbria), di un tour mondiale che tocca Stati Uniti, Giappone ed Europa.
Giovedì 20 e venerdì 21 novembre, al Funaro di Pistoia, va in scena una novità fra le più attese di questa nuova stagione teatrale, a firma di uno dei più grandi artisti del teatro contemporaneo: The Valley of Astonishment, di Peter Brook e Marie-Hélène Estienne. Lo spettacolo, o per meglio dire, come indicato dalla locandina, questa “ricerca teatrale”, arriva in Toscana per la seconda e ultima tappa italiana dopo quella del debutto – al Teatro Stabile dell’Umbria, nell’ottobre scorso – di un tour mondiale che tocca Stati Uniti, Giappone ed Europa.
Sul palcoscenico un gruppo di artisti, dalle qualità interpretative sorprendenti, che collaborano da anni con Brook: Kathryn Hunter, Marcello Magni, e Jared McNeill, i musicisti Raphaël Chambouvet e Toshi Tsuchitori, il creatore delle luci, Philippe Vialatte.
La ricerca esplora le affascinanti esperienze di persone che vedono il mondo sotto una luce radicalmente diversa. L’invito è a immaginare un mondo in cui ogni suono ha un colore, dove ogni colore ha un sapore, dove il numero 8 è una grassa signora…The Valley of Astonishment è un viaggio caleidoscopico nei misteri e le meraviglie del cervello umano, ispirato da anni di ricerca neurologica, storie vere e al poema mistico del 1177, del poeta persiano Farid al Din ‘Attar, Il verbo degli uccelli, un’allegoria in versi, già adattata per il teatro da Peter Brook e Jean-Claude Carrière e messa in scena dal regista nei primi anni ’70, con il titolo La Conférence des Oiseaux. Il Poema narra del viaggio iniziatico di uno stormo di uccelli di specie diverse, attraverso sette valli, alla ricerca di un uccello che sia il Re di tutti loro. La valle citata nel titolo, la sesta del viaggio degli uccelli, èThe Valley of Astonishment, “la valle dello stupore”, quello stato di sorpresa “attonita”, appunto, provocata dal fragore di un tuono vicino, che rimbomba come un’improvvisa frattura della terra. Un’esperienza estrema per i nostri sensi, paragonabile alla frattura che può separare il nostro pensiero dalla realtà, quando la nostra mente è colpita da una patologia.
Al centro di questa creazione, questa volta, gli originali percorsi della mente non causati da menomazioni o disfunzioni neurologiche, come inL’homme Qui (tratto dal saggio di Oliver Sacks “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”), o in Je Suis Un Phenomene (dal libro del Neurologo Alexander Lurija, Maestro di Sacks) ma da patologie psichiatriche, che di rado trovano riscontri obiettivi in esami clinici. Patologie ai cui sintomi, i pazienti partecipano attivamente, come attori in balìa dei loro personaggi. L’indagine dà forma alle libere associazioni dei sensi create dal cervello psicotico: allucinazioni visive, tattili, auditive, olfattive, gustative che creano rappresentazioni piene di meraviglia e di terrore. Una realtà fenomenica, altra da quella condivisa e codificata come normale, che è sconosciuta anche a chi la vive e ne è protagonista: soggetto e, insieme, oggetto di mondi che appaiono più veri della vita quotidiana. Mondi paralleli, dove i cinque sensi di chi vi si smarrisce si potenziano e si moltiplicano.
Peter Brook e Marie-Hélène Estienne, che tornano al Funaro dopo il successo di The suit dicono a proposito dello spettacolo: Il teatro deve stupirci, deve soddisfare due elementi opposti: il familiare e lo straordinario. In “L’homme Qui”, la nostra prima avventura nei meandri del cervello di pazienti neurologici – che in passato erano spesso considerati pazzi – ci siamo trovati di fronte a esseri umani il cui comportamento, a causa della malattia era diventato imprevedibile. È stato spesso doloroso, altre divertente ma sempre commovente. Profondamente umano. Oggi vogliamo tornare a esplorare di nuovo il cervello, ma questa volta lo spettatore si confronterà con gli individui per i quali la musica, il colore, il gusto, le immagini, la memoria li obbligano ad esperienze di una tale intensità da farli passare da un momento all’altro dal paradiso all’inferno. Nel grande poema persiano di Farid al-Din Attar, “Il verbo degli uccelli”, gli uccelli devono attraversare sette valli, ogni valle simboleggia una tappa da attraversare per attingere la vera natura di Dio. Questa volta attraversando i monti e le valli del cervello umano, ci troveremo ci troveremo nella sesta valle, quella dello stupore. I nostri piedi avanzeranno ben piantati per terra, ma ogni passo penetreranno nell’ignoto.
Biglietti
€ 35 intero, € 30 tesserati Funaro
ESTRATTI di RASSEGNA STAMPA
Una foresta oscura, la “valle dello stupore” o una casa d’infanzia, questo spettacolo di Peter Brook sembra la quintessenza del suo teatro, che non ha mai smesso di richiamare nella mente degli spettatori paesaggi immaginari.
Fabienne Darge, Le Monde
Un momento da condividere. Un viaggio senza precedenti. Teatro che scuote, ci fa ridere, ci chiama, un teatro fraterno. Grande teatro.
Armelle Héliot, Le Figaro
Una festa per il pubblico, emozionato dall’indicibile: uno sguardo brillante, un sorriso affascinante, un canto che sorge da un flauto The Valley of Astonishment è un breve, bel viaggio. Quando il teatro provoca un brivido d’umanità.
Philippe Chevilley, Les Echos
La scoperta del senso è resa possibile solo dal potere dell’immaginazione e del talento degli attori che Peter Brook ha riunito.
Fabienne Arvers, les Inrockuptibles
Giovedì 20 e venerdì 21 novembre 2014, il Funaro di Pistoia
C.I.C.T. / Théâtre des Bouffes du Nord
THE VALLEY OF ASTONISHMENT
Una ricerca teatrale di
Peter Brook e Marie-Hélène Estienne
Luci Philippe Vialatte
Con Kathryn Hunter, Marcello Magni, e Jared McNeill
Musicisti : Raphaël Chambouvet e Toshi Tsuchitori
con l’aiuto di Franck Krawczyk
Realizzazione elementi scenici e direttore di scena Arthur Franc
Assistente costumi Alice François
Spettacolo in inglese, sottotitoli in italiano
traduzione dall’inglese e sottotitoli a cura di Luca Delgado
durata 1h10
Production C.I.C.T. / Théâtre des Bouffes du Nord
Coproduction Theatre for a New Audience, New York, Les Théâtres de la ville de Luxembourg
Coproducteurs associés Théâtre d’Arras / Tandem Arras Douai ; Théâtre du Gymnase, Marseille ; Warwick Arts Center ; Holland Festival, Amsterdam ; Attiki Cultural Society, Athènes ; Musikfest Bremen ; Théâtre Forum Meyrin, Genève ; C.I.R.T. ; Young Vic Theatre, Londres
Il debutto nazionale: 10 e 11 ottobre 2014, Teatro Stabile dell’Umbria/Teatro Cucinelli – Solomeo
La prima assoluta: 29 Aprile 2014 Théâtre des Bouffes du Nord
Tour 2014-2015
5-7 settembre Bremen Festival / Germania
14 settembre -5 ottobre: Theatre for a New Audience / New York / USA
10, 11 ottobre: Teatro Stabile dell’Umbria / Perugia / Italia
15-17 ottobre: Forum Meyrin / Genève / Svizzera
23-26 ottobre: Teatros del Canal / Madrid / Spagna
20, 21 novembre: il Funaro Centro Culturale / Pistoia / Italia
3-6 novembre: Tokyo Metropolitan Theater / Giappone
12-15 novembe : Théâtre d’Arras / Francia
25-27 novembre : Grand Théâtre / Lussemburgo
2-6 dicembre : Municipality Theatre of Piraeus / Atene / Grecia
10-14 dicembre : Théâtre du Gymnase / Marsiglia /Francia