La possibilità del teatro
Un incontro di riflessione e confronto
Pontedera, Teatro Era – 12, 13, 14 dicembre 2014
L’edizione italiana degli scritti di Jerzy Grotowski, Testi 1954-1998 – la prima a vedere la luce dopo l’edizione polacca del 21013 – si articola in quattro volumi che usciranno con cadenza semestrale a partire dall’autunno 2014, nella collana “Oggi, del teatro” diretta da Roberto Bacci e Carla Pollastrelli, per i tipi de La casa Usher. L’edizione raccoglie interventi, articoli, saggi, incontri pubblici, conferenze, conversazioni e interviste: la biografia creativa e intellettuale di uno dei grandi maestri eretici e riformatori del teatro del Novecento attraverso le sue parole.
Il primo volume dell’edizione italiana, con il sottotitolo La possibilità del teatro, comprende interventi, articoli, reportage, scritti e interviste – in massima parte inediti – pubblicati in Polonia nel periodo tra il 1954 e il 1964: testimonianza straordinaria di un pensiero radicale sulla funzione del teatro e dell’arte rispetto alla società e al destino dell’uomo. I testi giovanili permettono di conoscere da presso la pratica, il pensiero, le riflessioni e le idee di Grotowski non solo sul teatro e sull’arte, ma sui problemi politici, sociali, umani, etici con i quali si è misurato nel corso della vita. Costituisce una piccola rivelazione la serie di interventi politici che risalgono ai primi mesi del 1957 e sorprendenti per acume e sapienza sono i primissimi scritti sul teatro del giovane Grotowski, studente dell’Accademia d’Arte Drammatica di Cracovia.
In occasione dell’uscita del primo volume dell’edizione italiana, la Fondazione Pontedera Teatro insieme al Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards promuove un incontro pubblico – ispirato e stimolato dagli scritti del primo Grotowski, dalle questioni e dalle scoperte che essi ci offrono – per sollecitare il confronto e la discussione, oggi, sulla possibilità del teatro come campo d’azione, di scoperte e di intervento.
Sono invitati all’incontro artisti, uomini di teatro, studiosi e critici: da quanti negli ultimi decenni si sono confrontati con il lavoro e gli scritti di Grotowski fino alle generazioni più giovani, per le quali, troppo spesso, Grotowski è un nome o un capitolo nei libri di storia del teatro.
L’incontro si articola in quattro sessioni dalle ore 15 di venerdì 12, alle ore 13 di domenica 14 dicembre. Aprono la prima sessione nel pomeriggio di venerdì 12 dicembre: Carla Pollastrelli, Renata Molinari, Thomas Richards, Mario Biagini, Dariusz Kosiński. La seconda sessione, alle ore 10 di sabato 13, è introdotta dagli interventi di artisti e uomini di teatro: Roberto Bacci, Massimiliano Civica, Danio Manfredini, Michele Santeramo, Federico Tiezzi; la terza, sabato alle ore 15, da quelli di alcuni critici: Massimo Marino, Andrea Porcheddu, Roberta Ferraresi, Andrea Ciommiento, Oliviero Ponte di Pino; infine aprono la quarta sessione, domenica 14 alle ore 10: Goffredo Fofi, Piergiorgio Giacchè, Antonio Attisani.
Hanno assicurato la partecipazione ai lavori: Lucio Argano, Georges Banu, Anna Bandettini, Anna Barsotti, Monique Borie, Antonio Calbi, Gianfranco Capitta, Laura Caretti, Patrizia Coletta, Concetta D’Angeli, Marco De Marinis, Luca Dini, Ilaria Fabbri, Stefano Geraci, Marco Giorgetti, Włodek Goldkorn, Raimondo Guarino, Sandra Lischi, Sandro Lombardi, Anca Maniutiu, Gianni Manzella, Dario Marconcini, Eva Marinai, Fernando Mencarelli, Simone Millozzi, Cesare Molinari, Sara Nocentini, Stefana Pop-Curseu, Barbara Regondi, Enrico Rossi, Attilio Scarpellini, Augusto Timperanza, Giovanna Tomassucci
L’incontro è aperto al pubblico. Si pregano le persone interessate di confermare la loro presenza (Tel. 0587. 55720 / 57034 – web@pontederateatro.it).
Precede e accompagna le giornate dell’incontro un programma di presentazioni dei lavori del Workcenter e dell’ultimo spettacolo diretto da Roberto Bacci, Alla luce.
martedì 9 dicembre ore 20
sede del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards a Vallicelle
Focused Research Team in Art as Vehicle, diretto da Thomas Richards
Sessione di lavoro aperta
mercoledì 10 dicembre ore 21
Pontedera, Dischi Nardi, Via Verdi 25
Open Program del Workcenter, diretto da Mario Biagini
Electric Party Songs
giovedì 11 dicembre ore 21
sede del Workcenter a Vallicelle
Open Program, diretto da Mario Biagini
I Am America
venerdì 12 dicembre ore 21
Pontedera, Teatro Era, sala Thierry Salmon
Compagnia Laboratorio di Pontedera
Alla Luce
ore 22.30
sala Thierry Salmon
Open Program, diretto da Mario Biagini
Not History’s Bones – a Poetry Concert
sabato 13 dicembre ore 21
sala Ryszard Cieslak
Focused Research Team in Art as Vehicle diretto da Thomas Richards
The Living Room
ore 22.30
sala Thierry Salmon
Compagnia Laboratorio di Pontedera
Alla Luce
domenica 14 dicembre ore 15
sede del Workcenter a Vallicelle
Focused Research Team in Art as Vehicle, diretto da Thomas Richards
Chez Eve anteprima
ore 17
sala Ryszard Cieslak
Open Program, diretto da Mario Biagini
The Hidden Sayings (Le Parole Nascoste)
Info: Fondazione Pontedera Teatro Tel. 0587 55720 / 57034 www.pontederateatro.it
Jerzy Grotowski, Testi 1954-1998
I Vol. La possibilità del teatro
La casa Usher, collana “Oggi, del teatro” diretta da Fondazione Pontedera Teatro
L’edizione italiana degli scritti di Jerzy Grotowski, Testi 1954-1998 – la prima a vedere la luce dopo
l’edizione polacca del 21013 – si articola in quattro volumi che comprendono interventi, articoli,saggi, incontri pubblici, conferenze, conversazioni e interviste: la biografia creativa e intellettuale di uno dei grandi maestri eretici e riformatori del teatro del Novecento attraverso le sue parole.
I sottotitoli dei quattro volumi fanno riferimento alle tappe essenziali del percorso creativo di Grotowski e sono nell’ordine: La possibilità del teatro, Il teatro povero, Oltre il teatro, L’arte come veicolo. Curatrice dell’edizione italiana è Carla Pollastrelli in collaborazione con Mario Biagini e Thomas Richards.
Il primo volume raccoglie interventi, articoli, reportage, scritti e interviste – in massima parte inediti – pubblicati in Polonia nel periodo tra il 1954 e il 1964: testimonianza straordinaria di una riflessione radicale sulla funzione del teatro e dell’arte rispetto alla società e al destino dell’uomo.
I testi giovanili permettono di conoscere da presso la pratica, il pensiero, le riflessioni e le idee di Grotowski non solo sul teatro e sull’arte, ma sui problemi politici, sociali, umani, etici con i quali si è misurato nel corso della vita. Costituisce una piccola rivelazione la serie di interventi politici che risalgono agli anni tra il 1955 e il 1957 e sorprendenti sono i primissimi scritti sul teatro del giovane Grotowski, studente dell’Accademia d’Arte Drammatica di Cracovia.
Jerzy Grotowski (nato l’11 agosto 1933 a Rzeszow, in Polonia, morto a Pontedera il 14 gennaio 1999) è stato uno dei grandi maestri eretici e riformatori del teatro del Novecento. Akropolis, Il Principe Costante, Apocalypsis cum figuris sono gli spettacoli più universalmente conosciuti che egli ha realizzato con l’ensemble del Teatro Laboratorio.
La vicenda artistica di Grotowski è una delle più significative del teatro contemporaneo.
Autentico spirito ricercatore, al culmine della fama mondiale, nel 1970, annunciò che non avrebbe più diretto spettacoli, dando inizio alla fase parateatrale o della “cultura attiva”, in cui veniva eliminata la divisione tra attore e spettatore e si apriva il campo dell’esplorazione inter-umana, con la partecipazione attiva di gente dall’esterno.
Verso la fine degli anni ’70, dal parateatro è nato il Teatro delle Fonti, in cui asse dell’esplorazione era la fonte di differenti tecniche tradizionali, ciò “che precede le differenze”. Il progetto Teatro delle Fonti venne interrotto nel 1982 allorché Grotowski lasciò la Polonia sotto la legge marziale per emigrare negli Stati Uniti.
Dal 1986, su invito della Fondazione Pontedera Teatro, si trasferì nella cittadina toscana, dove ha dato vita al Workcenter of Jerzy Grotowski (denominato dal 1996 Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards e tuttora attivo). A Pontedera Grotowski ha sviluppato la fase finale del suo percorso artistico, quella de l’arte come veicolo.