MANDRAKE Dancing With Viga

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I Mandrake sono un quintetto livornese di esperti musicisti, formatosi nel 2010 la cui ambizione è quella di intrecciare il folk e il rock con la musica classica. Sono stati fondati dalla contrabbassista Stella Sorgente (che al momento è anche il vicesindaco di Livorno) a cui si sono uniti Giorgio Mannucci (voce solista, piano, chitarra, ukulele), Asitha Fathi (violino, viola), Gabriele Bogi (batteria) e Tommaso Bandecchi (basso elettrico, chitarra). Il loro primo LP Zarastro uscito nel 2012, definì propensioni musicali e spessore dei cinque componenti e fruttò al gruppo ben 50 date in Italia e Europa. Nell’agosto 2013 dopo un concerto in Svizzera in un paesino vicino Lugano incontrarono Viga un buffo personaggio che li invitò nella sua casetta nel bosco a finire la serata in allegria, diventando così l’eroe del successivo LP del gruppo Dancing With Viga. L’album registrato al 360 Music Factory Studio Recording (dentro il recuperato Nuovo Teatro delle Commedie) esce il 24 Gennaio 2015 per la Riff Records. In questo nuovo LP, la band chiarisce maggiormente la sua fisionomia: un ensemble dedito sostanzialmente a una musica da camera capace di offrire un’eccellente mix di differenti stili che vanno dal pop classico e temi più eccentrici ed esotici ma tutti comunque racchiusi in una cornice classicheggiante. ‘E un programma che li fa assomigliare a una Penguin Cafè Orchestra meno austera ma comunque elegante o a un Andrew Bird ancora più calligrafico e variegato. Ogni brano, sia pure calato in un’impalcatura che spazia fra la musica classica dal Medioevo al Romanticismo sembra infatti costantemente capace di vivere di vita propria in quanto il gruppo reinventa uno stile moderno attraverso arrangiamenti tanto strumentalmente intricati quanto armonicamente efficaci. Un nugolo di collaboratori viene assoldato per le registrazioni di questo LP, dalla cantante americana Lisa Papineau (nota per la sua collaborazione con gli Air) ai Sinfonico Honolulu, ai fiati di Mauro La Mancusa (tromba), Tiziana Gallo (flauto) e Francesco Pellegrini (fagotto), dai synth di Andrea Pachetti, alle chitarre di Federico Silvi (elettrica e acustica) e Valerio Casini (lap steel). L’impresa si apre con la ballata medievale per archi, chitarra e fiati di Tales Of A Wizard (vicina ai primi lavori solisti di Steve Hackett), prosegue con le morbide ballate pop di Mom And Dad, Something To Die For (che ricorda le litanie crepuscolari e trasognate di Nick Drake) e 2 Young Lovers per piano, archi e tromba, assumendo forme via sempre più brillanti ed eccentriche: il mix fra raga e tex mex di Skeletons per archi e chitarra (e finale quasi punk), il ritmo caribe di The Madam, il swing bandistico per archi e fiato (su una fragile intelaiatura percussiva di bacchette) di Scan Your Eyes, il folk-blues di The End Of World ricco di innovazioni armoniche. Più vicine a un impianto classico rimangono il quartetto romantico per archi di Intermezzo e lo scherzo operistico di The Ghost In Me. Conclude l’album la ballata di S. Francisco un folk alla James Taylor che si chiude con uno spettacolare coro a cappella. Tutte le canzoni sono cantate in inglese. La versione digitale contiene una bonus track, Tigerlily un power pop su struttura barocca per archi. I Mandrake sono maestri degli arrangiamenti complessi, dell’immaginario lirico, di melodie orecchiabili e profonde, della bizzarria e della delicatezza. Sono una delle uscite più interessanti di questo inizio 2015 e hanno tutte le carte in regola per sfondare all’estero.

di Alfredo Cristallo
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