Simone Biliotti tra i grandi scultori toscana

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Simone Biliotti tra i grandi scultori toscana !

E’ capitato a tutti da bambini di soffermarsi ad osservare una pietra raccolta in riva al mare: i colori, le venature, l’aspetto levigato di una superficie che il tempo ha lungamente modellato. Un’esperienza che risveglia nell’essere umano un’emozione antica, quasi archetipica, non lontana da quella che ha impressionato la mente dei nostri progenitori inducendoli ad adorare la pietra ed ogni altro fenomeno naturale che sfuggiva alla loro comprensione. Un’emozione di cui però ben presto ci dimentichiamo, come di un sogno dopo il risveglio. Può succedere che sia un’opera d’arte a ridestarla, in virtù di quel privilegio che a pochi artisti è concesso: parlare il linguaggio della natura. Le sculture di Simone Biliotti evocano memorie di spiagge, concrezioni di rocce, materia terrestre lambita dall’acqua, attraversata dal vento: sono permeate da energie originarie, da un’intrinseca naturalità che affiora spontaneamente dalla forma, come a schiudere un segreto insito nel cuore millenario della materia. I loro volumi pieni e avvolgenti, brevemente interrotti dalla linearità dei tagli che ne determinano lo sviluppo plastico, esaltano l’assolutezza della forma, dandola come oggetto di pura contemplazione, anche quando la presenza di un riferimento figurale – La dormiente – sembra specificarne il senso. Il carattere biomorfico delle sue sculture è un invito a lavorare d’immaginazione, come facciamo quando nelle formazioni rocciose delle montagne abbiamo l’impressione di riconoscere il muso di un animale o il profilo di un uomo. Allo stesso modo nelle opere di Biliotti possiamo intravedere un paesaggio, un volto umano, un corpo femminile, il germoglio di un fiore e altre favolose configurazioni che nascono per successivi trapassi d’emozione. Essendo ottenute per via di levare, e quindi in sintonia con un’idea della materia come qualcosa che in se stessa tutto racchiude e convoglia, queste sculture liberano la forma da ogni vincolo imitativo per farla emergere quale presenza viva nel blocco materico. Ed è il superamento della connotazione narrativa del linguaggio plastico l’elemento da cui si evince una sensibilità tesa al recupero dei valori primari della scultura che si specificano sul piano dell’essenzialità e della purezza formale. Daniela Pronestì

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Un linguaggio scultoreo, quello dell’artista Simone Biliotti, che intende suscitare e sollecitare la multisensorailità visivo-tattile nell’esaltazione di superfici curvilinee che restituiscono morbida commozione ad una materia dura, nella sua primigenia forza, come il marmo, conducendola verso modellati di essenziale e ritmica liricità.

Silvia Ranzi

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Simone Biliotti – Scultori Toscana
Scultore fiorentino, si è formato a Pietrasanta sotto la guida di artisti di livello internazionale. Scolpisce marmi pregiati e rari tra cui il portoro, il cristallino Onice bianco del Messico, il nero del Belgio, lo statuario bianco latte, il bardiglio nuvolato, l’extra noir Saint Laurent.  Il suo stile raffinato ed elegante è il frutto di una ricerca poetica dell’armonia.  Fa parte del Gruppo Donatello e del Circolo degli Artisti “Casa di Dante” di Firenze. Ultima mostra personale “Una giumella di Universo”…
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Una caratteristica inimitabile tra gli scultori toscana !
Simone Biliotti rende fluido il marmo, superando le caratteristiche di durezza e immutabilità che rendono eterno questo materiale. Le sue sculture sembrano mutare ad ogni sguardo, le loro rotondità rendono la percezione dell’opera sempre diversa. Le forme si contorcono in giochi e spasmi e la materia, levigata o lasciata con le sue ruvidità, diventa a volte sensuale, altre aggressiva o dormiente… Forme semplici si intersecano e compenetrano per dar vita a un gioco di rimandi ed allusioni, in cui ogni riferimento puntuale all’anatomia e alla figura scompare ma non ci è precluso. Laura Capuozzo

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