2×2=5 L’UOMO DAL SOTTOSUOLO

Da giovedì 12  a sabato 14 febbraio, ore 21 e domenica 15 ore 18 al Teatro Era di Pontedera, riprendono le repliche del nuovo spettacolo 2×2=5. L’UOMO DAL SOTTOSUOLO da Memorie del Sottosuolo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, con Cacà Carvalho, regia di Roberto Bacci e drammaturgia di Stefano Geraci.

2__foto di Roberto Bacci

Andata in scena lo scorso fine settimana e replicato da giovedì 12 a sabato 14 febbraio alle ore 21.00 e domenica 15 febbraio alle ore 18 la prima nazionale del nuovo spettacolo di Pontedera Teatro 2×2=5 L’Uomo dal sottosuolo, tratto da Le Memorie dal Sottosuolo di F. M. Dostoevskij con drammaturgia di Stefano Geraci, regia di Roberto Bacci e la magistrale interpretazione dell’attore brasiliano Cacà Carvalho.

Cacá Carvalho - L’uomo dal sottosuolo

Lo spettacolo si ispira ad un testo che opera una profonda critica sociale, nella quale vengono messi alla berlina gli ideali ottimistici del positivismo, che, invece, secondo l’autore russo, non potranno mai condurre alla tanto agognata società del benessere, fondata su scienza e ragione, perché l’essere umano ­ o meglio, l’individuo ­ avrebbe un segreto desiderio di sofferenza, di sporcizia e di auto­umiliazione che non può essere arginato da nessuna teoria della ragione, né tanto meno da teorie religiose che propongano mielosi ideali di fratellanza umana. Cacà Carvalho, attore coinvolgente, capace di rendere le molteplici sfumature del testo con la sua voce e gestualità prorompente è il protagonista monologante, quell’uomo dal sottosuolo che si trova nella terribile condizione di interiorizzare la complessità della realtà e pecca di accidia.

1_foto di Roberto Bacci

L’uomo dal sottosuolo oppone alla certezza obiettiva, l’individualità che lo porta a non accettare che 2 x 2 sia 4 e ci fa chiedere se sia possibile che 2 x 2 possa essere 5.

Afferma Roberto Bacci: “La ricerca di un pensiero cosciente può farci sprofondare nel sottosuolo di noi stessi, lì dove la luce della consapevolezza si trasforma nel buio di ciò che possiamo essere o diventare. Nessuno si identificherebbe con il protagonista di questo breve e terribile romanzo, eppure le sue parole, le sue gesta, la sua inguaribile malattia di esistere possono risvegliare in ciascuno di noi qualcosa di inconfessabile, ma che abbiamo attraversato. Ed è una confessione, quella a cui assistiamo, una confessione che non lascia scampo all’ipocrisia e in cui è difficile specchiarsi come esseri umani”.

di Vanina Viegi
 

drammaturgia: STEFANO GERACI

scena e costumi: Marçio Medina allestimento e luci: Stefano Franzoni

direzione tecnica: Sergio Zagaglia produzione: Angela Colucci, Manuela Pennini, Eleonora Fiori

Intero 12 euro – ridotto 10 euro – studenti 8 euro – biglietto serata 15 euro Info: Fondazione Pontedera Teatro Tel. 0587 55720 / 57034

www.pontederateatro.it

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