CAROLINA DA SIENA KLOTHO

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Carolina Da Siena è una cantautrice di Bisceglie (quindi è pugliese non toscana)nata nel 1989 e con un lungo periodo alle spalle di militanza in varie band. Nel 2009 armata di sola chitarra acustica inizia una carriera solista che la porta a vincere parecchi premi in ambito regionale (Cagnano Living Fest, Musica d’Autore, Festival Internazionale del Gargano) e poi nazionale (Premio Maggio e Lucphonic per i testi tutti e due nel 2012). Questo le ha consentito di aprire per gruppi del calibro dei Zen Circus, Quintorigo e Giardini di Mirò. Nell’autunno ha pubblicato il su primo EP Nugae completamente autoprodotto: un brano dell’ EP intitolato Casa Mia viene inserito nella compilation Onda Rosa Indipendente. Il 20 Gennaio 2015 esce per la label Piccola Bottega Popolare il suo primo full lenght LP Klotho ( con la direzione artistica di Jacopo Andreini che vi suona anche la chitarra elettrica). Ad accompagnarla nel suo progetto ci sono Alessio Ciocia al basso e Valeria Grimi alla batteria; collaborano anche Matteo Bennici (violoncello) e Roberto Re David (piano). Il riferimento al personaggio mitologico di Cloto (una delle tre Moire, le divinità greche preposte a tessere il filo della vita di ogni essere umano) è estremamente indicativo del tono musicale di Carolina scarno, crudo, ineluttabile. Il suo stile si situa espressivamente fra l’emotività arguta e sarcastica di Ani Di Franco, la meditazione malinconica e sottilmente autobiografica di Sarah June e i rituali funerei ed esistenzialisti di Lisa Germano a cui si avvicina tra l’altro per il formato classico delle sue canzoni spesso contraddistinte dall’uso degli archi.

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Appartengono a questo programma brani come Brucia, un lied per chitarra e violoncello che evolve in un pow wow minaccioso, le ballate Casa Mia (il singolo già citato), Vorrei Che Tu, Forse No (peraltro un raga mimetizzato) e Piante da Giardino, un altro pow wow circolare per chitarra e percussioni. D’altra parte questa sensibilità per soluzioni melodiche che rasentano l’hard e il post punk, raggiungono altrove vette più eccentriche (il power pop AOR di Zona Morale Grigia) o più raffinate come nei ritmi sghembi di Ci Stanno Uccidendo e nelle canzoni giocattolo di Balla e Notte zeppi di dissonanze e rumori concreti simili al post punk dadaista dei Lemon Kittens. La propensione per l’analisi e l’auto-analisi al tempo stesso commovente e agghiacciante è affidata al deliquio finale di Luci Spente Sui Perché per sola voce e violoncello. Carolina Da Siena ha dato con Klotho una prova convincente di musica underground da corner poetry e di meditazione socio- filosofica. Da tenere d’occhio.

di Alfredo Cristallo

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