I Luminal sono un gruppo romano formatosi nel 2005, composto dai due cantanti/chitarristi Alessandra Perna e Carlo Martinelli e dal bassista Alessandro Catalano; a questo nucleo si aggiunge l’anno dopo il batterista Alessandro Pieravanti. Il primo LP Canzoni Di Tattica E Disciplina (2008) esce per la label Action di Cristiano Santini (ex Disciplinatha) così come il successivo Io Non Credo con Nicola Manzan (alias Bologna Violenta) alla viola e al violino e Andrea “Fish” Pesce al piano.
Nonostante una buona programmazione radiofonica i due album non sfondano e dopo il 2011 il gruppo cambia label affidandosi a La Narcisse , formazione e stile. Se ne vanno Catalano e Pieravanti e il gruppo si reinventa come atipico trio di voce e basso (Martinelli e Perna che si scambiano di volta in volta le parti) più Alessandro Comisso alla batteria. Senza più chitarre e tastiere, il gruppo punta a un sound aggressivo, nevrotico e assordante che funziona da colonna sonora per i testi crudi e sgradevoli al limite della volgarità e della coprolalia. Il nuovo disco Amatoriale Italia uscito nel 2013 è sotto questo punto di vista un pugno nello stomaco: suoni fulminei, esasperazioni sonore e melodiche, testi che raccontano con spietata determinazione l’abisso morale dell’Italia contemporanea. E il successo arriva con la premiazione dei Luminal come migliore band italiana al MEI (il festival della musica indipendente) la partecipazione al festival del 1° Maggio a Taranto (davanti a 80.000 persone), ai festival Villa Aperta dell’Accademia di Francia, Rock in Roma fino a quello internazionale del Medimex che apre un tour interminabile di più di 100 date in un anno.
Il nuovo album Acqua Azzurra, Totò Riina esce sempre per La Narcisse nel 2015 e simboleggia ( o dovrebbe) l’accostamento fra due miti che più nazionalpopolari non si può: da una parte l’omaggio alla purezza, dall’altra il campione italico del male. In realtà a scorrere i 14 velocissimi brani di speranza ne rimane ben poca. Se i modelli musicali sono i Big Black di Steve Albini (di cui riprendono la feroce e sregolata estremizzazione armonica) e naturalmente i Wolfango (non a caso un altro trio basso, voce e batteria) da cui ricavano l’essenzialità e la ruvidità alzandola semmai di qualche spanna, le liriche (che raccontano storie di alienazione, depravazione e terrore) diventano ancora più violente e criminali situandosi fra il lugubre commentario della crisi generazionale e il masochistico godimento del martirio. Dopo l’intro di Professionale Italia, un brano di musica concreta che riprende voci “trovate” sulla tratta Napoli-Salerno e poi vengono ripetute fino ad andare in loop su un tappeto di percussioni, la discesa agli inferi si apre con i noise agit-prop di L’Operaio Della Fiat II: La Vendetta e Anna E Il Caldo Che Fa, le disarmonie violentissime di Greetings From Rossano Calabro, Odio Gli Idealisti (la tragica morte di un soldato polacco durante la brutale repressione tedesca dell’insurrezione di Varsavia del 1944) e Onora Il Padre E La Madre fino ad Ammazza I Tuoi Idoli al limite della slamdance. Qua e là le orge brutali delle cacofonie originate dagli spasmodici scontri fra il basso distorto di Martinelli e la voce luciferina di Perna assumono cadenze zoppicanti (Non Riesco Ad Avere Soddisfazione) o imitano la trance industrial (I Bambini Sono A Scuola, Al Settimo Cielo). Più ”normali” sono il rock steady (ma deviato dai fiati) di La Vera Storia Di René Guenon Pornoattore e il rock nevrotico alla Neil Young di Correre Nel Buio (non a caso impreziosito di assolo di armonica) mentre la palma dell’eccentricità va al boogie nonsense per voce e batteria di La Tua Ragazza E’ Una Puttana e al soliloquio disseccato finale di C’è Un Solo Modo D’Imparare. Nichilismo, esasperazione, paranoia sono le stelle polari dei Luminal: iperrealismo tanto più vero quanto più ferocemente vomitato.
di Alfredo Cristallo