Fino a domenica 12 aprile, Pisa ospita il più importante meeting europeo dei produttori cinematografici (ACE Ateliér du Cinema Européen) – Associazione di cui fanno parte 185 produttori provenienti da 42 Paesi.
Il meeting vuole far conoscere Pisa come set ideale per le innumerevoli location, farle riprendere il ruolo centrale di produzione cinematografica, nato negli anni ’30 con gli stabilimenti cinematografici della Pisorno, facendo nascere nuove collaborazioni fra i vari soggetti dell’industria del cinema internazionale.
Tra le varie iniziative collaterali, 5 laboratori a tema- aperti al pubblico e gratuiti – organizzati dalla Corte Tripoli Cinematografica. I laboratori si svolgono dalle ore 18 alle ore 20 fino a Domenica 12 aprile e hanno come docenti Roberto Merlino, Presidente Fedic: “Cineclub e Federazione di Cinema”; Andrea e Matteo Cossi appena rientrati da New York: “Nell’ufficio di un regista-filmmaker indipendente” e “Nell’ufficio del produttore di cinema indipendente” e “Sul set cinematografico con il direttore della fotografia”; da Antonio Tosi: “L’allestimento-luci di un set cinematografico”.
Segnaliamo sempre nello Spazio SMS delle Piagge a Pisa un’interessante mostra sul mondo del cinema visto nel backstage: sono 12 immagini in bianco-nero scattate da Fausto Ceccarelli durante le riprese del corto “Makeup” interpretato da attori non professionisti, partecipanti allo Stage Fedic sulla regia – girato in Val Graziosa (Calci) con l’organizzazione della Corte Tripoli Cinematografica, per la regia di Giuseppe Ferlito sul tema della violenza sulle donne.
A Fausto Ceccarelli, che ama riprendere in varie situazioni cinema, teatro, moda, sport, musica, abbiamo chiesto come è nata la sua passione per i backstage: “da giovanissimo ho lavorato all’interno di una multinazionale dell’intrattenimento elettronico, operante a livello globale e con migliaia di addetti; i personaggi di cui mi occupavo uscivano dai disegni dei creatori e animati con l’utilizzo delle tecnologie più avanzate.
Lo stage sulla regia ha rappresentato una scelta emozionante, interagendo con personaggi che, nei tempi filmici, nascevano e si trasformavano all’interno della storia e della sceneggiatura. Le persone con le quali fino ad un momento prima avevo bevuto un caffè diventavano il “professore” e la “studentessa” la sua vittima, la “venditrice di cosmetici porta a porta” che scopre l’omicidio; e tutto prende vita non da un “codice binario”, ma delle emozioni della storia “decodificate” dal regista e interpretate dagli attori.
Le foto in mostra fanno parte di una più ampia raccolta che vuole ricordare i giorni dello stage, da cui è nata una storia attuale e simbolica, a sottolineare come il cinema e il teatro offrano all’uomo la possibilità di rappresentare le proprie vicende e i propri sogni”.