I Seddy Mellory sono un power trio bresciano che da 10 anni porta in giro per l’Italia e L’Europa il suo eccitante mix di garage, punk rock e rock’n’roll classico. Il gruppo formato da Paul Mellory (voce, basso), Blodio (chitarra, voce) e Thunder Tony (batteria, voce) sono titolari di un sound che recupera in parti uguali il glam rock lascivo dei New York Dolls, il punk irriverente dei Misfits, il punk pop dei Buzzcocks, l’hardcore a testa bassa degli Screeching Weasel unito all’epica disperazione degli anthem dei Clash.
La loro prima pubblicazione (non ufficiale) è del 2006, un EP intitolato …Hello Betty ?; seguirono il primo LP Boris And Betty vs Black Nutria (2009), un secondo EP nel 2010 Lookin’ For A Wild Pialla In The Club Copula e un secondo LP Fake As Your Mom’s Orgasm nel 2012. Dal 2011 girano attivamente per l’Europa aprendo fra l’altro per band come i Gaslight Anthem, i Datsuns, i Gogol Bordello, i Costantines e gli Imperial State Electric. Il loro nuovo LP Urban Cream Empire distribuito in vinile colorato con CD allegato (oltre che in digitale)esce a fine febbraio del 2016 per l’etichetta Kandinsky Records/Audioglobe. Sforzandosi di superare le limitazioni imposte da un genere come il garage che costituzionalmente non è molto innovativo, la band dimostra tuttavia di aver oliato per bene tutti gli ingranaggi (melodie orecchiabili, riff incalzanti, rumore chitarristico) e di essere comunque pervenuto a un popcore maturo capace di infilare una sequenza mozzafiato di potenziali singoli. Si va dai power punk a rotta di collo alla Green Day di Get In Get Out, Pussy Pollution e Mr. Walter White, ai surf punk di Tuesday, Punk Rock #1 (Gazza Song; dedicato a Gascoigne), Six Six Six Girl e I Love Rock’n’Roll Switch, passando per i rock’n’roll lascivi di Ace Frehley (che ruba il riff a Brown Sugar ed è dedicato al chitarrista dei Kiss) e Catwalk, passando per gli assalti commando alla Clash di Cheap Johnny Cash (dedicata pensate un pò a Johnny Cash), All Stars e Guns Of Brixton (che è una cover indovinate di chi ?).
Si discostano dalla corrente Hey Baby sulle vie dell’hardcore feroce dei Circle Jerks e il punk fortemente cadenzato di Life Kills. Riprendendo la lezione dei gruppi punk più clowneschi, travolgenti e demenziali (una tradizione che va dai Ramones, ai Dickies e infine ai gruppi della Lookout Records), i Seddy Medllory si ispirano fin dai disegni della copertina dell’album alle vignette e all’immaginario adolescenziale dagli anni Sessanta agli anni Ottanta indulgendo spudoratamente e volutamente in una sorta di eterna giovialità tanto sfrenata quanto autoparodistica. Sfruttando molteplici stereotipi del rock’n’roll, il gruppo è pervenuto ad una elettrizzante forma di glam groove scanzonato all’insegna dell’immortale detto che “il Rock’n’roll non morirà mai”.
di Alfredo Cristallo