FLAT BIT Imperfette Condizioni

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Flat Bit è una giovanissima band proveniente da Carpegna in provincia di Pesaro Urbino, un quartetto formato da Emanuele Vincenzi (chitarra), Stefano Vergari (voce), Roberto Baldani (basso) e Alberto Borgia (batteria). Il nome della band è stato preso da un pezzo di progressive house di fine anni novanta del dj francese Mr. Oizo.

E’ una band giovanissima (sono attivi da meno di 6 anni) e quindi abbiamo pensato di integrare le note biografiche della band e le notizie riguardanti le loro influenze musicali facendo alcune domande direttamente al gruppo che ci ha cortesemente risposto. Sappiamo che il gruppo è stato inizialmente influenzato da gruppi come i Planet Funk, Killers, Pendulum e Subsonica e che l’elettronica e l’amore per il synth pop è stato un tratto saliente del loro primo EP Scala Di Grigi pubblicato nel 2013.

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Queste caratteristiche come ci ha spiegato Stefano che ha risposto a nome della band derivano proprio dal processo di formazione seminale del gruppo: “Siamo nati principalmente perché tutte le band precedenti dei componenti, si sono sciolte nello stesso lasso di tempo; proveniamo da stili diversi e ascolti molto lontani tra loro, ma abbiamo preso questa cosa come carta da giocarci perché appunto ognuno è riuscito a metterci del suo. La passione che ci accomuna è quella dell’elettronica, in particolare la drum’n’bass.

Volevamo creare un suono che mescolasse la nostra impronta rock con dei netti richiami alla club culture ed eccoci qua”. Al primo EP è seguita una lunga serie di concerti, poi nel 2014 il gruppo ha deciso di ri- arrangiare e pubblicare una loro cover del classico dei Prozac +, Acida corredandolo con un videoclip, una mossa che li ha proiettato verso una maggiore notorietà (il brano è stato inserito nella scaletta dei migliori locali alternativi del Centro Italia e ha avuto più di 7000 visualizzazioni sul web). Nel 2015 la band si classifica terza al concorso IndieTeramo. A questo successo segue un altro tour di una trentina di date e aperture per gruppi come Management Del Dolore Post-Operatorio, MaDe DoPo, Kutso e Levante. Infine nel 2016 con l’etichetta Alka Record Label pubblicano il loro secondo EP Imperfette Condizioni contenente 6 brani inediti nel quale il gruppo riduce sensibilmente l’uso dell’elettronica, usandola semmai in brani più pop come Tutti I Giorni Sorridente e puntando invece su un’offerta musicale più variegata e più rockettara nella quale a brani hard come Standard (con caratteristico riff alla Deep Purple), o lo spietato punk di Senza Teorie, si contrappongono brani più rilassati come lo ska-rap di 2000 Mode (lanciato anche come singolo), il power pop con intro sofferto di Eroi o più ammiccanti e divertiti come Al Sole (passo da music hall con piano dissonante). Ancora una volta Stefano ci ha spiegato perfettamente i meccanismi di passaggio fra primo e secondo EP e quindi anche il cambio di sonorità e di approccio mentale: “Il primo EP (Scala Di Grigi) è stato completamente autoprodotto, la nostra prima vera esperienza in uno studio che non fosse la nostra cameretta dove buttiamo giù le idee. All’epoca avevamo un’attitudine più elettrica. Nel secondo disco (Imperfette Condizioni uscito ai primi di aprile), siamo tornati un po’ alle origini, valorizzando molto di più gli strumenti. Dentro questo disco si possono sentire le nostre origini, dal punk-rock al synth pop sempre rimanendo noi stessi”. Una scommessa vinta considerando anche l’ironia dei testi (sempre azzeccati) e l’esplosività dei brani. Abbiamo infine chiesto quali saranno i progetti futuri dei Flat Bit. “Abbiamo pubblicato il secondo disco da meno di un mese – ci ha risposto Stefano – e stiamo già lavorando a nuove cose. In estate faremo uscire un singolo e nel 2017 vorremmo finalmente sfornare il nostro primo album vero e proprio”. In bocca al lupo, Flat Bit !

di Alfredo Cristallo

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