I Proclama sono una band torinese attiva dal 2010. Formazione a tre con Giorgio Giardina (voce,chitarra), Fabio Migliaccio (basso) e Elvis D’Elia (batteria, sequencer) a e una passione per l’elettro-pop sono le indicazioni iniziali di questa band che esordisce un anno dopo con l’album omonimo e con un breve tour promozionale in Italia e una puntata a S. Pietroburgo nel novembre dello stesso anno. All’nizio del 2012, i Proclama iniziano una proficua collaborazione con la storica label indie italiana Toast Records di Giulio Tedeschi che porta alla pubblicazione di un EP La Commedia Della Vita/Sei Deluso, alla partecipazione a diversi festival in Italia (Rock targato Italia, Festival degli autori di Sanremo, Festival Lanterne Rock, Wanted 1 Maggio, Sanremo Promo Awards, Varigotti Festival dove risultano fra i 10 finalisti). Fra il 2012 e il 2014 girano l'Italia collezionando più di 100 date e condividendo il palco con artisti del calibro dei Yo Yo Mundi, Alberto Radius, Cristiano Godano (dei Marlene Kuntz), Statuto, Cayne e Assist. Con Enrico Fornatto come produttore e seconda chitarra nel 2015 iniziano a registrare il nuovo album La Mia Migliore Utopia, che esce a fine maggio 2016. Nel frattempo Orlando Barbuto ha sostituito al basso Fabio Migliaccio.
La nuova veste grafica dai toni futuristi che prefigura le maschere con cui il gruppo si esibirà nel prossimo tour promozionale sono uno degli elementi di rilievo di questa nuova avventura del gruppo. L’altro è l’alleggerimento del sound verso un pop atmosferico e vagamente dark che colora i ben 13 brani che compongono la scaletta del disco. Musicalmente nel nuovo LP, i Proclama sembrano ondeggiare fra il sound tormentato dei Cure di Pornography e l'ibrido fra psichedelia e pop degli Echo And The Bunnymen. In tal senso il deliquio dark di Interpreti (introdotta dalla miniatura iniziale di Come In Un Film) con il suo strimpellio frenetico e un più luminoso finale di chitarra progressive funziona perfettamente come brano manifesto. Le successive Indelebile (primo singolo apripista dell’album), Vanità e la finale Non è Finita risultano variazioni sul tema accentuandone il tono di stanchezza morale generazionale peraltro già insito nei testi. A questo stilema, la band è però capace di contrapporre i luccicanti ed ipnotici tessuti strumentali di Il Giorno Del Giudizio,Dentro Un Attimo e Instabile (che ne è l’ideale continuazione) che possono vantare delicati e cromatici arpeggi di chitarra. Questi toni di rinnovata seppur flebile speranza sono confermate dalla title-track, una delicata ballata per piano e chitarra, dal boogie con appena un filo di nevrosi di Sostanza e soprattutto dagli ariosi quadretti impressionisti di Respirare (con tanto di arrangiamento di archi) e L’Essenziale (una cover di Roberto Casalino portata al successo da Marco Mengoni). La cosa migliore è però America (non a caso scelta come secondo singolo apripista) un reggae abulico con squarci di psichedelia luminosa e bagliori di West-Coast sound che ridefinisce finalmente il cromatismo strumentale che impreziosisce le loro canzoncine fini e deliziose. La Mia Migliore Utopia non è un album eccezionale ma è orecchiabile e anche piacevole: il contrasto fra testi traboccanti di cupo esistenzialismo e armonie musicali più speranzose costituiscono la spina dorsale del lavoro. L’album è stato distribuito da Vrec/Audioglobe ed è stato registrato a Torino. L’artwork veramente bello è opera del visual designer Silvio Rondelli.
di Alfredo Cristallo