MARTINO ADRIANI Agrodolce

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Martino Adriani nasce nel Cilento nel 1987 e fin da adolescente inizia la sua carriera musicale di cantautore in svariate band locali. La sua carriera arriva ad una svolta quando opta per la carriera solista nel 2011, iniziando a suonare così con maggiore frequenza nel circuito dei club di provincia. Insieme a Daniele Brenca (già contrabbassista con Eugenio Bennato e Raiz) che arrangia il suo EP d’esordio Non Date Retta A Me (2012), gira per l’Italia e raggiunge negli anni la considerevole quota di circa 200 concerti aprendo per Carmen Consoli, Vinicio Capossela, Modena City Ramblers, Apres La Casse, Nobraino, Diaframma, Jovine, Francesco Di Bella, Marlene Kuntz e soprattutto con il loro chitarrista Cristiano Godano che affianca nei suoi show case acustici del 2014.

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Partecipa anche al Teatro Nuovo di Milano alla tribute date per Mia Martini insieme a Roberto Vecchioni, Sagi Rei e Fabrizio Moro. Nel 2015 a luglio pubblica il singolo Ma La Domenica. Dall’inizio del 2016 propone uno spettacolo in trio con Lucian Kurko (basso, basso tuba, contrabbasso) e Francesco Magaldi (batteria). Preannunciato dal singolo Non Vedo L’Ora pubblica infine ad inizio ottobre il suo primo full lenght album Agrodolce Racconti D’Amore Fra Fegato E Cuore. Il disco consta di nove brani ironici, tormentati, irriverenti, malinconici a volte mielosi racconti di storie d’amore viste da differenti punti di vista, ma tutti reali nella loro quotidiana normalità. ‘E fondamentalmente un’arte umile ma sincera quella di Martino Adriani che si addentra quasi in punta di piedi in delicate ballate che sfiorano la trepida e tenue ingenuità di un Donovan e l’ironica semplicità degli eroi musicali a cui si ispira (Gaber, Dalla, Conte, Gaetano, Le Orme ma anche i Beatles, John Lennon, sorprendentemente anche Robert Wyatt). La forma tipica delle sue canzoni è la ballata che viene interpretata in varie forme a seconda dell’umore o della trama lirica. Abbiamo così più frequentemente la ballata folk rock di Ma La Domenica, Da Quando Mi Hai Lasciato e Mi Piace (Ma Non Lo Clicco Su Facebook) la più vivace e spigliata del lotto. All’opposto troviamo Non Vedo L’Ora, ballata dal gusto retro con il suo sfavillante arrangiamento classicheggiante, la riflessiva Marì e Marlene che si ritaglia un pezzetto dei tormentati deliqui alla Neil Young. Un terzo filone, quello più corrivo ma pieno di scoppiettante Merseybeat è dato dalla ballata pop Vai A Uomini E Donne che ruba il ritornello a Walk On The Wild Side, Muso Di Musa Sei Musica In Me che è un prog-pop sulla scia delle Orme più suadenti e Nella Mia Stanza che è sorprendentemente un tirato power-rock. Agrodolce è un album che sembra non avere molte pretese però è ben suonato e raccoglie, ripetiamo, tutta la sincerità e la fragile delicatezza di cui è capace Martino Adriani che qui, ricordiamocelo è ancora soltanto alla prima prova sulla lunghezza dell’album a 33 giri. Un nugolo di collaboratori lo aiuta nell’opera: Manuele Scandizzo (basso, chitarra elettrica e organo), Denis Citera (batteria), Tonino Valletta e Angelo Loia alle chitarre acustiche) Aghel (piano), Vincenzo Di Mauro (flauto), Biagio Fierro (basso tuba), Francesca Perfetto (violino), Gianluca Perazzo (congas) e Piera Lombardi (cori, cabasa). Producono lo stesso Adriani e Scandizzo e distribuisce la Audioglobe.

di Alfredo Cristallo

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