IN BETWEEN In Between

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In Between altri non è che il moniker dell’artista ravennate Luca Maria Baldini pervenuto il 3 Dicembre del 2016 alla pubblicazione del suo primo album omonimo. Già membro di band come i Kisses From Mars, Ukiyo e-project e bassista di Simona Gretchen, Baldini ha deciso di cercare la via solista con un album pregevole che batte la strada della contaminazione fra elettronica, musica analogica, musica concreta e trip hop. Queste dinamiche ottenute attraverso una sopraffina arte di campionamenti e sampling, vengono tenute costantemente in contrapposizione e nello stesso tempo lasciate fluttuare con tono distaccato e nonchalant al fine di insinuarsi fra le maglie della psiche umana e creare un senso di disorientamento e di perdita di punti di riferimento. Su un piano più concettuale, il progetto di Baldini tende a ricercare ed esplorare la dicotomia fra materiale e immateriale, tra sogno e realtà ma senza mai prendere una direzione decisa, lasciando quindi all’ascoltatore la possibilità di scegliere fra un opzione e l’altra. I procedimenti tecnici usati sono stati tanto complessi quanto brillanti. I pezzi di Baldini non solo si avvalgono di melodie di chitarra decostruita attraverso il massiccio uso di synth e campionamenti, ma anche di field recordings che comprendono samples e frammenti autobiografici registrando i suoni ambientali del paese natale della madre (una piccola cittadina di montagna a 20 chilometri da Palermo), estrapolando gli audio dai video di famiglia e persino dalle registrazioni della propria ecografia.

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Così sono nato i pezzi più complessi dell’album come Cascinette (un esempio di musica concreta che si tramuta in un brano dark che naviga placido su accordi di piano astratto, su accordi di chitarra squillanti e su glitch persistenti che infestano a poco l’intera struttura del brano) oppure IL Quinto (un’altra registrazione”trovata” che introduce una sonata minimale di piano alla George Winston per poi tramutarsi in un più classico esempio di dream-pop). La propensione a non-scegliere fra dimensione terrena e ultra-terrena conduce peraltro Baldini a mescolare in maniera creativa arrangiamento musicale del brano e interventi di singoli strumenti come in Nowhere History un salmo gregoriano che si libra su droni sintetici, archi minacciosi e percussioni trip-hop, oppure a mescolare con calibrati usi della strumentazioni stili diversi come nei droni ambient che si tramutano in un dark epico in Mario Baldini o nell’ambient conteso fra dark e folk di Abyss. Più lineari (si fa per dire) risultano invece gli esperimenti alt-folk come Autunno (con echi dei Genesis) o Da Tanino (con echi di trip hop alla Bjork). Dove invece Baldini prende direzioni precise e inequivocabili (ovvero nella sonata romantica per piano e archi di Love And Forget e nel folk atmosferico di Gone Gone) ci troviamo di nuovo invece e senza accorgercene in una dimensione sonora che si tiene in bilico fra new age, glitch e ambient e quindi fra atmosfere miti, dolci e rilassanti. Se non fosse più articolata di quel che sembra, l’arte di Bladini non sarebbe poi così lontana dalla chill-out music. Coprodotto da Andrea Lepri e uscito per la label al PMS studio, In Between si avvale del pregevole art work di Giuseppe Maestri che si è occupato anche delle video animazioni nelle uscite live dell’artista.

di Alfredo Cristallo

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