Superego è il quinto album dei Mistonocivo ed è stato pubblicato il 20 Gennaio del 2017: è la prima uscita di un nuovo prodotto della band dopo sette anni di silenzio. I Mistonocivo sono una band vicentina formatasi nel 1994. La line –up ha subito vari rimaneggiamenti mantenendo sostanzialmente inalterata soltanto la presenza del tastierista Paolo D’Ambrosio e del cantante Cristiano Cortellazzo la cui voce lucida ed aggressiva è stato uno dei biglietti da visita della band durante gli anni. All’inizio con Cortellazzo e D’Ambrosio erano in formazione Massimo Zagnoni (chitarra), Davide Pezzin (basso) e Davide De Vito (batteria) e fu questa formazione a registrare il primo omonimo album, completamente autoprodotto nel 1996. Nel 1999 la band viene contattata dalla label californiana Flood di Pier Forlani e Corrado Rustici (l’ex-chitarrista dei Cervello gruppo di jazz progressive napoletano degli anni Settanta) con cui registrano nel 2000 il secondo album Virus. Nel 2003 Zagnoni viene sostituito dal chitarrista Alberto De Rossi e l’anno dopo la band registra il terzo album Edgar per la label Arte Nativa. Nel 2005 il gruppo lavora a una versione acustica dei propri brani rilasciando l’album Unplugged 139.
Poco dopo esce Pezzin e viene sostituito dal bassista Federico Ceccato. L’anno dopo escono Devito e De Rossi sostituiti rispettivamente da Alessandro Lupatin e Massimo Vitale. Con questa nuova formazione, la band lavora a un nuovo progetto sperimentale che scaturisce nella pubblicazione del nuovo album Zerougualeinfinito ad aprile del 2009. Dopo diversi anni di silenzio ridotti a trio (Cortellazzo, D’Ambrosio e Ceccato) esce infine Superego per la VREC/Audioglobe. Il nuovo album risente maggiormente dell’uso delle tastiere fino ad assomigliare ad un mix fra il dark punk elettronico e il synth pop degli anni Ottanta (con i Depeche Mode e gli Ultravox più futuristi come distante modelli) e il synth pop italiano dei Subsonica degli anni Novanta. Questi punti cardinali danno luogo a un album che riscopre uno dopo l’altro melodie accattivanti e atmosfere morbose, incorporando battiti funk e dub, arrangiamenti complicati da armonie vocali e contrappunti elettronici, arrovellamenti psicanalitici e pop esistenziali fino a lambire tanto la musica industriale di alto rango che la musica concreta (il music-hall industrial pop di Circofante). Da una parte quindi i ritornelli orecchiabili come Ozono (il brano più tendente alla dance), Vocobass (con uno sviluppo però più tenebroso e sinistro) e Ego (il più futuristico del mazzo). Dall’altra i brani più oscuri e spettrali come Wo (che si permette di sfoggiare peraltro una propulsione zeppeliniana), Agil Dream e Ultraterrestre (che parte con uni vocazione catacombale e si sviluppa poi in un dubstep sintetico). I momenti migliori sono Cane Alpha, un altro dubstep sintetico che rifluisce in un esplosione sonica di chitarre e synth, il post-rock d’assalto di Arpa e su un versante più posato e riflessivo l’elegia (strumentale) per solo piano di Anima. I Mistonocivo ridefiniscono così rispetto al passato nuove vie sonore che arricchiscono la svolta elettronica degli ultimi anni in maniera più diretta e anche ambiziosa. Notevole l’artwork del disco, una foto originale di Lamberto Teotino, artista e fotografo che lavora su immagini d’archivio creando soluzioni visive che alterano paradossalmente la percezione dell’immagine stessa.
di Alfredo Cristallo