La Band Bunker Club è un gruppo di Asti, fondato nel 2010 dal polistrumentista Francesco Casabianca (voce, chitarre, ritmiche computerizzate) come act di supporto di vari gruppi storici della new wave italica (a partire da Umberto Negri, il primo bassista dei CCCP). Accanto a Casabianca vi erano Elisa Morando (basso, voci), Serena Nucara (synth, voce), Lesley Green (batteria), Irene Icardi (danze). La loro musica che riprendeva il synth pop degli anni Ottanta, si riprendeva nei suoi testi la rilettura obliqua della vita politica della provincia italiana dello stesso periodo, fino al punto da sembrare una versione elettronica dei CCCP Fedeli Alla Linea. Dopo anni di raffinamento del suono, il primo album Musica Per Cefalopodi E Colombi Selvatici vide la luce nel 2014 per la O.F.F. e venne accolto molto bene dalla critica. Persi Green e Nucara per strada e con la Icardi passata anche alle tastiere, alla fine del tour promozionale del primo LP, il gruppo si chiuse in sala per dare un seguito a quel primo lavoro, uscendone solo sporadicamente (ad es. per partecipare insieme all’associazione Kollaps all’album tribute Torino Paranoica dedicata ai 25 anni dell’uscita del primo LP dei CCCP, Affinità E Divergenze). Il nuovo album registrato e remixato da Roberto ReacTj Pugliano agli studi Sub Mix di Torino è uscito il 2 Maggio 2017 col titolo E’ Da Troppi Giorni Che Non Prego. Il nuovo LP, quasi interamente composto per la musica e testi da Casabianca (tranne due pezzi cofirmati con Ermanno Emme) ha sonorità molto più pop che rievocano il synth pop europeo degli anni Ottanta: il futurismo romantico dei Depeche Mode (Tra Noi E L’Eterno), quello decadente e mitteleuropeo degli Ultravox (di cui riproducono il pathos barocco del sublime e del perverso nella finale Una Certa Fortuna) e il titanismo esistenziale degli Human League (la title track che è la cifra stilistica dell’intero disco). Altrettanto naturalmente un altro dei più ovvii riferimenti stilistici sono i Kraftwerk i cui affreschi drammatici, potenti ed enfatici dominano le ballate intrise di uno straziante quotidiano tecnologico di Fare A Meno Di Me e Il Nostro Incontro. Quando invece il loro synth pop assume forme più atmosferiche (Immagini Di Me E Di Te) e fiabesche (Quando Tutto Accadrà), lo stile è invece più accostabile al soffice melodismo dei Wire seconda maniera, ottenendo con ballate assolutamente AOR una forma armonica che è la quintessenza della destabilizzazione della canzone pop. Un risultato questo reso ancora più evidente dalle contaminazioni fra pop sintetico e rap ottenuto in brani come La Caduta e AufKlarung, dove il recitato tedesco aggiunge un tocco di raffinatezza e eccentricità. Forse gli anni Ottanta non sono mai passati nelle scelte musicali della Band Bunker Club, ma forse considerandoquesti tempi del nostro vivere contemporaneo sono proprio loro ad avere ragione. Le grafiche del disco sono dell’artista astigiana anche lei Alice Pareschi.
Di Alfredo Cristallo