EMOTU è una band di Parma formatasi nel 2000 fondata da Maxx Rivara (voce, synth, computer programming) e Carlo “Ciatz” Chiari (chitarre). Il nome è l’acronimo di Estremi Movimenti Oscillati Tipicamente Umani. Il gruppo ha pubblicato il suo primo demo Arcadia Ed Apocalisse nel 2001. Segue una lunga gavetta concertistica (anche un opening act ai Negramaro) con partecipazioni a radio e TV locali, partecipazioni varie a concorsi e festival e relativi premi, finché nel 2005 arriva il primo album U-No. L’anno successivo firmano con la Bit Records che estraggono dal disco d’esordio, il singolo Nilogrigio per riarrangiarlo ed inserirlo nella compilation Dancing Day Vol. 5.
Lo stesso brano entra in rotazione su FM e vengono prodotti vari remix inseriti in compilation internazionali. Dopo due anni di pausa, il gruppo si riforma nel 2009 inserendo Francesco Marchini alla batteria e sostituendo il dimissionario Chiari con Stefanos Kastamoniitis. Il nuovo gruppo (a cui si è aggiunto il bassista Gabriele Boraschi)vira verso un sound più industrial che produce il secondo album The White Flame nel 2012. Con questo album la band si fa conoscere ed apprezzare dalla critica nazionale.
Fra il 2014 e il 2015, la band si dedica al side projekt di rock’n’roll elettronico Gogo Monkey e nel 2015 gli EMOTU si sciolgono dopo un minitour italiano. La band si riforma nel 2016 dopo l’elaborazione da parte di Rivara di una nuova identità artistica e con una line-up nuovissima: Gennaro Splenito (chitarra,synth), Vittoria Pezzoni (batteria, programming) e Barny Bagni (basso, stick;già nei Litfiba). L’anno successivo è dedicato alla registrazione del nuovo disco che esce a Gennaio del 2018 col titolo di Meccanismi Imperfetti. La nuova incarnazione del gruppo ha alleggerito in parte il sound industrial precedente, puntando verso un dark elettronico decisamente più fruibile che somma il pallido sconforto e i dubbi esistenziali dei primi Cure, il decadentismo romantico degli Ultravox seconda maniera (quelli con Midge Ure), il synth-pop epico dei Depeche Mode degli anni ’90 e il ballabile claustrofobico e nichilista dei primi Nine Inch Nails. In concreto l’industrial sintetico da elemento centrale viene spostato a sottolineare ed enfatizzare un power-pop che vive in splendido equilibrio fra orecchiabilità e ricerca sonora.
Manifesto dell’intero album è l’opening act di Ogni Cent’Anni (non a caso scelto come primo
singolo) con cui la band scopre immediatamente le carte: un dark punk epico puntellato dalle
tastiere sintetiche e dalla voce implorante di Rivara(un po’ ricorda Ian McCulloch degli Echo And The Bunnymen). Il rosario delle tetre ballate degli Emotu si snoda attraverso la litania cupa di Actarus immerso in un’atmosfera romantica e tenebrosa, nel power-pop di Una Goccia e nel salmo di Eva Su Marte che immergono i classici mid-tempo del gruppo in un reticolo di fitte trame lisergiche. L’altra faccia degli Emotu, quella più dancefloor è assicurata dai rave-up di Vento A Monastir (con echi di musica balcanica) e Senza Luce e dal kitsch pop alla Daft Punk di L’Uragano. Il brano finale, Vertici E Precipizi è invece un inaspettato folk-rock dai toni lucenti ed estivi e non lontano dall’acid folk bucolico dei Virgin Prunes: un brano così insolito da meritare forse un posto come prossimo singolo in futuro. Gli EMOTU hanno creato con questo album una grammatica pop avvolta in atmosfere sintetiche , escoriata da furibonde linee chitarristiche (gli assoli sono quasi inesistenti) e metabolizzati attraverso improvvisi cambi di tempo. Il Disco è uscito per la Martelabel.
di Alfredo Cristallo