Il progetto Imperatori nasce a Cosenza nei primi mesi del 2017 dall’incontro tra John North ed Emanuele D’Ignazio. Nati da diverse esperienze musicali ma accomunati dalla passione per la musica elettronica, il duo inizia a provare in una sala prove di tre metri per due fra synth, drum machine e looper e a sperimentare nuove forme di comunicazione musicale individuando nel genere del rock elettronico il mezzo musicale per esprimere e realizzare la loro intima sensibilità, la loro creatività e la loro vita professionale precedente e attuale. Dopo diversi cambi di line-up e di strumentazione, il progetto si cristallizza in una forma di musica elettronica usata come struttura portante che da una parte funzione come forma di divulgazione di nuove ritmiche da dancefloor e dall’altra rimescola funk, jazz, hip hop e dark elettronico come in un surreale collage di pop art. In questo modo il duo perviene a due importanti risultati quali l’opening act del concerto dei Pop X e più tardi la registrazione del loro primo LP intitolato Karmarock che esce il 9 aprile 2018 per la Crow Records una nuova etichetta indie. Il loro sound piacevolmente futurista che mescola i tardi Tangerine Dream col sinth pop elettronico di Brian Eno assume forme meccaniche e robotiche. La prassi si ripete più o meno nella stessa maniera: campionare battiti di hip hop, mandarli in loop, avvolgerli in volute di sintetizzatori e condirli in passaggi di tastiere al vetriolo.
Fondamentalmente la loro proposta musicale si differenzia fra rave-up alla Chemical Brothers (In Sincrono) spesso propulso da un battito incessante (Semprevivo, Misscaline) e un dark elettronico che a volte ripercorre il gotico elettronico dei Red Lorry Yellow Lorry (Astral, Androgeno) e a volte si ammanta di atmosfere morbose e disperate (Jellobrain). Aldilà di questo dualismo il loro brano più semplice è l’elettropop di Trasparente che ripercorre le strade dei Subsonica con appena un pizzico di post-rock in più e quello più articolato e interessante è il poema elettronico di Stay vicino alle suite concrete e sperimentali degli Aphex Twins.
Mimetizzata da musica per discoteche il progetto degli Imperatori è una nuova forma di ballad psichedelica affusolata e decadente e soprattutto aggiornata alla tecnologia contemporanea al punto da riesumare quella stessa musica elettronica per cui 40 anni fa(alla fine degli anni Settanta) un’artista come Jean Michel Jarre veniva lapidato dalla critica e venti anni dopo gli Stone Roses (negli anni Novanta) venivano glorificati come gli inventori di una nuova semantica del brio adolescenziale. L’alternanza di brani cantati in inglese e brani cantati in italiano sono usati per esprimere al meglio il messaggio da veicolare. A suo modo Karmarock è un disco ambizioso: il rischio da evitare per il gruppo è quello di evitare di venire travolto nelle prossime prove dalle stesse strutture musicali che loro stessi hanno creato.
di Alfredo Cristallo