Il disco di Nicola Barghi ELETTROSHOCK uscì nel 2014 e fu recensito con entusiasmo dal nostro portale. Un disco pop-rock dalle sonorità anni ’70 che ha riscontrato anche un certo successo nel panorama Indie e che noi di Micsugliando personalmente adoriamo.
Oltre alle canzoni, quasi tutte rigorosamente cantate in lingua inglese (e quasi tutte composte dall’autore stesso), tranne appunto Elettroshock che da’ nome al CD e che nella versione in inglese dello stesso album si intitola “We Felt Fine” con una lirica un po’differente da quella in lingua italiana (ma con la stessa carica emotiva e sonora), il progetto ci colpì per la grafica pop con cui era confezionato, originale ed innovativa a partire dalla copertina in cui il volto del cantante appariva come un’icona pop senza tempo travolto da un vortice di idee rappresentate da coloratissime immagini graficamente elaborate in uno stile psichedelico e fantasioso.
Con stupore qualche tempo dopo abbiamo notato lo stesso identico stile nel confezionamento di un recente album di Max Gazzé intitolato Alchemaya… Credo che questa somiglianza non sia arrivata solamente sotto i nostri occhi, ma che abbia incuriosito parecchi intenditori di musica nostrana…
L’arcano si spiega con il fatto che il packaging del disco di Gazzé è stato confezionato dallo stesso studio grafico toscano e dagli stessi artisti che confezionarono l’album di Nicola, ma quello che ci colpisce è la scarsa preoccupazione dell’azienda di confezionare due prodotti molto simili per due clienti così diversi ( l’album di Gazzé è molto più melodico e le sonorità sono del tutto differenti…). Poca fantasia da parte dello staff dell’agenzia grafica? Plagio? Coincidenza? Gazze’era a corto di idee e ha attinto dal panorama indie copiando spudoratamente un progetto originale e ordinando un’opera del tutto simile?
Beh si ci piace polemizzare a riguardo.
Ai posteri L’ardua sentenza! Intanto noi aspettiamo il nuovo album di Nicola che è in lavorazione…
C.M.