GIANMARIA SIMON Low Fuel

Gianmaria Simon è un cantante e chitarrista della provincia spezzina (è nato a Sarzana nel 1976) anche se risiede ormai da tempo a Massa. Abbandonati gli studi, si è messo giovanissimo a imparare la chitarra e ha scelto la vita del musicista e del poeta. A diciotto anni inizia a suonare il blues del delta e il folk di Bob Dylan e di Neil Young e compone le sue prime canzoni originali. Nel frattempo impara a suonare anche la fisarmonica. Suona musica d’autore coi Bandido Maria, musica tradizionale coi Mus, gipsy rock coi Mira Leon, combat folk coi Visibi e trova il tempo di studiare musica classica (Bach è il suo autore preferito) al conservatorio.

Forma i Trajet Karavani,ma avendo quindi modo di registrare quelle canzoni che prima erano rimaste nel cassetto. Il progetto muta e Simon ha modo di pubblicare il primo album solista per la Vrec, L’Ennesimo Malecon nel 2014. Seguono svariati concerti e Simon viene invitato a collaborare a svariate compilation:Pistoia Blues Next Generation (2015), That’s All Folk (2016), The Very Best Of Vrec (2017), Ten Years Of Vrec e Songwriters (ambedue nel 2018). Il suo secondo album esce il 25 gennaio 2019 sempre per la Vrec col titolo di Low Fuel. Nel nuovo disco Simon è impegnato a gestire un fruttuoso matrimonio fra folk-rock, rock blues, psychedelic rock e world music creando un power-pop accattivante, vivacizzato da una frenesia beat e suonato con l’entusiasmo dei collegiali alle prese con i party da spiaggia.

La chitarra ignora tutte le innovazioni tecniche degli ultimi trent’anni ma è al tempo stesso sorgente inesauribili di melodie di armonie soffici e bizzarre. Partendo da questi input, Simon riesce a coniare un genere originale capace d’interpretare con la passione e il furore dei neri, generi tipicamente bianchi tanto da far sembrare il folk un sottocaso del blues e la world music un sottocaso del pop. In questo modo le melodie più elementari trasformano in qualcosa di più eccentrico.

Tipici di questa prassi sono i desert-blues di Malestante e Mi Gusterò Il Peccato con voce alla Caparezza, ritmi tribali e violino melodioso contrapposti ai desert blues più tormentati e cupi come Tramp Steamer (con sovratoni epici) e Al Fondo Del Sentiero (con armonica arcana alla Neil Young). Anche i blues più duri come La Vita Va Da Sé e Il Blues Dell’Odio sono in realtà composizioni complesse e lussureggianti in cui il sound procede a strati sovrapposti (reminiscente addirittura dei Cream).

Differenti standard di riferimento vengono invece dati dallo ska tiratissimo della title-track, dalle milonga di L’Avventura (una cover di Domenico Modugno) incrociata con la world music alla Mau Mau e di Danza Zoppa incrociata con un talking blues degno di Nick Cave e infine da Un Pomeriggio A Mentone che è un purissimo pop raj algerino: questi brani testimoniano la capacità di Simon di affrontare sonorità e arrangiamenti anche più ostici e superarli da par suo. In questo sforzo Simon è coadiuvato da una strumentazione ricchissima (oltre a chitarra e fisarmonica anche congas, ukulele, mandolino, tromba e violini) e da un affiatato gruppo di 5 collaboratori. Low Fuel è stato registrato e mixato da Piero Pellicanò con il mastering di Tommaso Bianchi. La distribuzione è stata affidata alla Audioglobe.

di Alfredo Cristallo

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