I Pitwine (alias Percoc In The Wine) nascono a Napoli nel 2007 come power trio di rock e pop
progressivo con spruzzate di punk. La line – up originale era formata dai fratelli Perillo, Lello (voce,
chitarra) e Luca (batteria) e da Alessandro Barone (basso). Questo primo nucleo produsse all’inizio
un primo demo autoprodotto e alcune buone serate, sfoderando un sound che legava la durezza
del punk, all’uso del dialetto, a liriche forbite, a influenze etniche e a consistenti parti strumentali
ma collassò ben presto per vicissitudini personali. Si riformarono nel maggio 2017 con
l’inserimento di un tastierista Luca Iovine che permise un miglioramento della ricerca musicale e
stilistica e spinse maggiormente il gruppo verso territori più progressive, mantenendo costante
l’amore per la dimensione live, le lunghe jam improvvisate, una vena scanzonata (come si evince
dallo stesso nome Percoc In The Wine che in anglo – napoletano sarebbero le percoche, una
varietà di pesche, inzuppate nel vino e indicano la propensione a bere smodatamente).
Veniva dunque messa in luce una predisposizione al rock d’equipe basato su preparazione ed
affiatamento che mette sullo stesso piano la composizione musicale e la performance del
collettivo (e anzi privilegiando semmai quest’ultima attitudine) con lo scopo d’intrattenere
professionalmente il pubblico piuttosto che stimolare (o espandere) le coscienze. Il percorso
professionale dei 4 membri del gruppo era di prim’ordine: Barone esperto di cantautorato
napoletano, Iovine di cantautorato anni Settanta, Luca Perillo di blues, jazz, fusion, prog e hard –
prog, il fratello Lello corista e appassionato di musica classica e sinfonica antica e barocca come di
pop rock anni Sessanta-Settanta. Il loro primo lavoro, che arriva dopo un’acclamata partecipazione
a Sanremo Rock 2019, è un EP di 5 pezzi (16 minuti) che s’intitola Nudi Secoli, esce il 4 febbraio
2019 per la LAYELL Label, ed è un prodotto che riassume dieci anni di prog rock italiano sposando
sia la sintesi fra preziosismo classico e progressioni melodiche jazz del Banco Del Mutuo Soccorso
(il pow wow marziale d’apertura di I Fiumi Di Baghdad) sia il jazz rock aggressivo e avanguardistico
degli Osanna (il più importante gruppo jazz-prog napoletano degli anni ‘70).
Da questa predisposizione nasce Elena Tu Sei una sonata per piano che si tramuta in un hard rock avvolgente e viscerale (capace addirittura di riesumare il suono degli Hammond suonato con i Leslie) e si
conclude con un vibrante assolo di chitarra che si avvita su sé stesso. Il boogie incalzante e
futurista di Miserere e soprattutto la minisuite di Lento Nell’Aria spinge il gruppo verso un sound
più astratto e meno melodico contraddistinto da strutture disarticolate, glaciali e cerebrali: il
brano nasce infatti in maniera quasi fiabesca (con una sonata per chitarra acustica, oboe e synth)
ma si sviluppa in maniera sempre più subdola e misteriosa fino a tracimare nell’incubo cacofonico
dell’assolo di chitarra finale alla Robert Fripp di Crystal Outro che è di fatto la coda del brano
precedente e il brano finale dell’album. La musica dei Pitwine è un medley di frammenti pulsanti
che si aprono la strada verso un manierismo sperimentale degno dei quadri di Dalì.
di Alfredo Cristallo