I Petralana sono un gruppo fiorentino che nasce nel 2002. Inizialmente erano solo un duo formato
da Tommaso Massimo (voce, chitarra) e Marco Gallenga (violino) impegnato ad eseguire
principalmente materiale chiaramente ispirato all’opera di De André. Con il progredire dell’attività
live si aprono gli orizzonti tematici e parallelamente aumenta la line-up che accoglie Richard
Cocciarelli (batteria, percussioni) e successivamente Piero Spitilli (basso e contrabasso). Dopo 4
anni di concerti Tommaso e Marco si trasferiscono per qualche tempo in un casolare circondato da
ettari di boschi e terreni destinati al pascolo ed è qui che dopo una lettura del Barone Rampante di
Italo Calvino, Tommaso concepisce i brani che porteranno alla pubblicazione (siamo nel 2011) del
loro primo album Oggi Cadono Le Foglie che esce per la Suburban Sky Records, un concept album
sul romanzo di Calvino che vede la collaborazione di Marco Superti agli arrangiamenti e di Guido
Melis alla produzione. Nei successivi 3 anni il gruppo batte i palchi italiani ed esteri presentando i
brani del nuovo album anche in location insolite (biblioteche, musei, aule scolastiche) e riuscendo
a vendere oltre mille copie del loro primo album.
Nell’autunno 2013 il gruppo inizia la registrazione del secondo album che esce sempre nel 2013 e sempre per la Suburban Sky con il
titolo di A Che Ora Arriva Il Dj. In quest’occasione Guido Melis oltre ad essere il produttore
sostituisce Spitilli al basso ed entra ufficialmente nel gruppo. Nel 2016 da un incontro di Tommaso
Massimo con Federico Grazzini nasce l’idea di una collaborazione artistica e partendo dalla lettura
dei classici di Pavese e Fenoglio nascono le idee, i testi e le musiche per il nuovo album che viene
registrato fra l’estate del 2017 e la primavera del 2018 ed esce a fine febbraio 2019 sempre per la
Suburban Sky Records col titolo di Fernet. Anche questo è un concept album che racconta la storia,
attraverso le proprie impressioni personali, di un contadino delle Langhe partito soldato durante la
Seconda guerra mondiale per sfuggire alla povertà che vive l’inferno della guerra finché diserta e
parte per L’America inseguendo un sogno migliore di quello che ha lasciato in Italia. L’album per il
formato delle sue canzoni assume presto l’aspetto di una rappresentazione teatrale che viene
presentato in anteprima nazionale alle Sementerie di Crevalcore (provincia di Bologna) e
registrando il sold out alla prima toscana al Teatro Cantiere Florida. Il nuovo album è uno spaccato
dei gusti artistici tipici del gruppo: una solida base di folk acustico (Acqua Tra Le Mani, La Strada
Ferrata, il madrigale della title-track intrisa di umori lisergici) con una predilezione per il
cantautorato alla De André (Soldati) e quello di Bob Dylan (Il Faro con profumi di Blonde On Blonde
e tono annoiato alla Lou Reed), gli arrangiamenti complessi tipici del progressive italiano anni
Settanta (lo splendido Verso La Sementeria con sottofondo ritmico tex mex, la ballata folk jazz di
Vendemmia), e una buona capacità di alzare la posta con brani stilisticamente e tecnicamente più
ambiziosi come il folk avantgarde alla Hugo Largo di Sguardo Di Tuono, il lied impressionista per
piano, voce e (petulante) clarinetto jazz di Mira, il saggio di musica concreta e folk noise di
Liberazione o con pastiches atipiche come il swing caraibico di Ho Sognato Di Essere Un Cavallo e
la samba di Transatlantica alla Ivano Fossati. Le ballate dei Petralana mantengono comunque un
sapore epico e melanconico, nero e compassionevole. Il protagonista è in realtà l’umanità stessa
metaforicamente rappresentata da personaggi famosi o immaginari o comuni. Sono questi gli
elementi che ne fanno qualcosa in più dei folksinger tradizionali.
di Alfredo Cristallo