Nada (Malanima) l’usignolo di Gabbro (dove è nata in provincia di Livorno) è un’icona riconosciuta
del cantautorato italiano. Qualche breve cenno biografico e artistico. Debutta a 15 anni al Festival
di Sanremo 1969 con il brano Ma Che Freddo Fa che le regala istantaneamente la notorietà in
Italia (in testa all’hit-parade per 5 settimane consecutive) e all’estero. Fino al 1971 partecipa con
successo ai festival canori italiani, Sanremo e Un Disco Per L’Estate (e vince Sanremo 1971 con Il
Cuore E’ Uno Zingaro), poi legatosi sentimentalmente a Gerry Manzoli (il bassista dei Camaleonti)
abbandona l’immagine adolescenziale e si avvicina al cantautorato impegnato: famosissimo il
sodalizio con Piero Ciampi. Alla fine degli anni Settanta torna al pop, una svolta che prosegue
anche negli anni Ottanta (celeberrima la sua Amore Disperato che diverrà un brano simbolo di
quegli anni). Dopo una fase di declino fra la fine del decennio e l’inizio degli anni Novanta si
riavvicina al cantautorato impegnato e indipendente: è di questa stagione la collaborazione con
John Parish (il chitarrista storico di P. J. Harvey) nell’album Tutto L’Amore Che Mi Manca (2004;
premiato come miglior LP indie dell’anno), Tetes De Bois, Massimo Zamboni (storico chitarrista dei
CCCP), Zen Circus, Francesco Motta. Nel 2016 la sua canzone Senza Un Perché (inserita nella O.S.T.
di The Young Pope) diventa il secondo singolo più venduto di sempre su ITunes. L’anno dopo con
Ballata Triste (sul tema del femminicidio) vince il premio Amnesty Italia. Il suo ultimo album E’ Un
Momento Difficile Tesoro esce il 18 gennaio 2019 per la Woodworm Label; un mese dopo vince a
Sanremo come miglior duetto con Francesco Motta.
Anticipato da due singoli (la title-track e Dove Sono I Tuoi Occhi) e registrato a Bristol, il nuovo album è un resoconto del momento attuale della vita interiore ed esteriore dell’artista: momenti difficili, incomprensioni, voglia di solitudine, voglia di fuggire e nel contempo voglia di esorcizzare la sofferenza. L’album ha il suo punto di forza nella capacità di descrivere tutto questo con uno stile caustico e sofferto dipanando la sua forza evocativa in una serie di episodi di notevole spessore. L’impressione è che Nada tenti di fondare
una sorta di lied da camera per piccolo ensemble rock costruendo brani ora malinconici ora
drammatici ma sempre dotati da una straordinaria compattezza sonora e sempre propulsi da
cadenze inquietanti. Un nugolo di straordinari collaboratori del calibro di John Parish, a Mick
Harvey (batteria e tastiere) dei Bad Seeds e Crime And City Solution a Pete Judge (tromba) dei
Portishead forniscono il necessario background musicale ed esaltano le qualità interpretative della
cantante. La formidabile – e poliedrica – espressività di Nada si dispiega uniformemente in ballate
marziali come la title-track, in gospel rallentati e catalettici come Due Giorni Al Mare, in salmi
spettrali come O Madre (un raffinato palinsesto fiatistico con contrappunti di piano) e Lavori In
Corso (con piano atonale e recitato post-modernista), in novelty alla Eels come All’Ultimo Sparo, in
blues tenebrosi e vibranti come Dove Sono I Tuoi Occhi (un raffinato recitato fatalista su un
tribalismo voodoo) e Stasera Non Piove ma sa costruire un perfetto clima di tensione anche
nell’indie pop a passo di pow wow di Disgregata e in quello più rarefatto di Un Angelo Caduto Dal
Cielo, nelle cadenze inquietanti e allucinate di Macchine Viaggianti sovrapposte su un innocuo surf
alla Beach Boys confermando così la sua abilità nell’architettare atmosfere fataliste e insondabili,
disilluse e asettiche.
La cifra dell’album scarnificata ma misurata è certamente poco consolatoria
ma continua a trarre linfa vitale anche dalle miserie della quotidianità di cui si fa portavoce,
costituendo l’ennesimo mattone dela straordinaria carriera di questa straordinaria cantante.
di Alfredo Cristallo