Attivi fin dal 1986, gli Strike sono un’eredità vivente della scena underground italiano. Provengono
da Ferrara, sono sempre stati un gruppo aperto e la loro miscela di ska, reggae, soul e funk
sospinta da centinaia di concerti in Italia ed Europa, li hanno fatti paragonare ai Mano Negra. Dopo
un primo 45 giri uscito nel 1987 (She Remains So Alone/What D’You Say), gli Strike hanno
pubblicato prima il mini-LP Scacco Al Re (1988), che li ha proiettò istantaneamente verso la
notorietà e poi un secondo mini-LP Croci E Cuori (1991; conteneva la notissima Cercando Un
Senso). Nel 1992 hanno partecipato alla mitica compilation Rappamuffin’ D’Azione che consolidò il
loro successo, dopodiché pubblicarono il primo full-lenght album La Grande Anima che riuniva in
unico LP i due primi lavori. Richiestissimi su tutti i palchi d’Italia, gli Strike hanno passato in tour i
successivi due anni, quando divergenze artistiche durante la lavorazione del secondo album
portarono il gruppo a sciogliersi per la prima volta.
Si riunirono nel 1997 tornando sul palco nella serata conclusiva di Ferrara Sotto Le Stelle e ripresero a lavorare al secondo album. Vanamente però perché il gruppo si divise di nuovo; di questo breve periodo rimane solo la pubblicazione del singolo Non Dimenticare. Dopo un lungo iato, nel 2005 il live Baraonda ! registrato all’epoca del primo LP riunì di nuovo il gruppo che riprese la vita in tour mostrando come la dimensione
concertistica sia sempre stata predominante rispetto a quella in studio. Dopo la pubblicazione del
45 giri Come Le Zanzare (2007), tocca aspettare fino al 2015 per una nuova pubblicazione, l’album
Kingston Ferrara New York, finanziato con un’operazione di crowdfunding sulla piattaforma di
Musicraiser. Dopo aver pubblicato una riedizione di Scacco Al Re in edizione limitata e acustica
(2017), la band è ritornata in studio e ha licenziato il nuovo album Tutto Da Rifare che è uscito il 12
aprile del 2019 per la Alka Record Label. Nel nuovo album gli Strike recuperano il trittico di arte-
vita-amore come antidoto alla complessità della vita contemporanea e contestualmente
recuperano l’accostamento di matrici diverse (reggae, ska, soul, funky) declinando questo sound
come forma di ribellione sociale attraverso una forma musicale che sia al contempo immediata,
accessibile, pieno di verve adolescenziale e soprattutto ballabile. Questo sound brioso richiama
peraltro un glamour più antico, quello degli anni Sessanta, cercando di riportare le lancette
musicali ad uno stadio dove lo ska, il soul, e il reggae erano molto vicine al pop e al rhythm’n’blues
mentre l’incedere della chitarra, il tipico ritmo in levare e l’impeto dei fiati intensificava
l’atmosfera martellante e scoppiettante della musica. Nei nove brani a disposizione troviamo
quindi le fanfare soul con basso pulsante della title-track e L’Onda Lunga Delle Cose Sincere, la
frizzante ritmica disco di Trasparente, il reggae da cocktail lounge di Chi Siamo, più variazioni di
revival ska accoppiato al soul (Realtà Di Attesa e Mantra Pop che filtra lo ska con citazioni dello
stile grezzo e sincero di Otis Redding e di quello più sfrontato di Wilson Pickett più citazioni
parodistiche dei CCCP per mantenere il sottotesto punk), al rhythm’n’blues (Marzapane che
recupera il piglio enfatico e ribelle dei Redskins), al pop (il malinconico Il Ricordo Di Una Vita che
ripropone il glorioso suono di un organo con i Leslie), addirittura il metal (Voi Non Capirete che
rispolvera le armonie anni Sessanta alle tastiere e ai fiati). La summa è collocata alla fine con il
reggae melodico di Che Ci Rimane che riunisce l’intro dark di A Forest dei Cure sviluppandosi poi in
un reggae pop alla Police fra accordi liquidi di piano, percussioni tribali, stacchi cosmici di synth e
chitarra fusion senza tralasciare un intermezzo funky soul alla Sly And The Family Stone. Col nuovo
album, gli Strike hanno creato un sound iridescente e sfavillante che sa di township in festa e
miscela vivacità e depressione esemplificando quella che fu l’essenziale mise en scene degli
Specials e degli altri gruppi ska della 2-Tone: una pista da ballo circondata dalla disperazione.
di Alfredo Cristallo