XAVIER POMPELMO Valanghe

 

Xavier Pompelmo è lo pseudonimo artistico di Davide Bastolla regista e visual artist romano,
approdato recentemente alla carriera di musicista. In realtà Pompelmo aveva cominciato proprio
da musicista fin da quando aveva 18 anni suonando la chitarra in gruppi di post punk elettronico e
sperimentale. Poi abbandonò la carriera musicale per quella di artista grafico e visuale producendo
fra l’altro l’animazione di Tengo Il Respiro di Rancore e Dj Mike e quella di Ipocondria di Giancane e
Rancore. Ha ripreso la sua carriera musicale producendo e registrando diverse cover e arrivando
infine dopo due anni di paziente lavoro alla pubblicazione del suo primo album che è uscito l’8
novembre 2019 per la Bastanimotion col titolo di Valanghe. Musicalmente Pompelmo saltella fra
trap, trip hop ed elettronica anni Ottanta con insolita leggerezza. Lo stile però è soltanto il veicolo,
mentre il contenuto è uno sconsolato anelito di pace da parte di persone disturbate che vagano
nei gironi della nevrosi urbana. Gli arrangiamenti difatti si ispirano alla cultura junk dei cocktail
lounge e della dancefloor turbati da piccole dissonanze, vagiti elettronici e cosmici e
campionamenti mimetici.

La strumentazione semplice e contenuta (chitarra acustica, piano,
vibrafono, violino) contribuisce invece a disegnare un più vasto affresco di emozioni facendo della
musica di Pompelmo uno dei discendenti intellettuali del synth-pop attraverso l’enfatizzazione
degli aspetti più lunatici del genere. A loro volta gli esperimenti sul ritmo di Pompelmo sono anche
più interessanti di quelli sull’arrangiamento. I veicoli melodici comunque rimangono
sostanzialmente un adattamento del cantautorato italiano pop degli anni Ottanta (si ravvisano qua
e là tracce del Battiato pop) e degli anni Novanta e Dieci.

Il brano d’apertura Canti Di Balene è ad esempio una trap ma pesantemente infiltrata da spezzoni di chitarra western e battiti tribali da world music, Nebulosa (il primo singolo apripista) e Macigno Con Le Gambe (il secondo singolo apripista) sono due trip hop a cui le progressioni melodiche cosmiche danno un senso di
astrattezza e di avventura almeno se confrontati con i trip hop più classici di Chimera (con
suggestive tastiere natalizie) e di Che La Natura Aspetti (con canto sintetico). Pompelmo forza la
mano al suo trip hop verso la fine dell’album aggiungendovi elementi tratti dall’elettronica post
punk in NEON BLU e Spediscimi Sulla Luna (con più accentuate tracce di minimalismo
compositivo). Alla fine il brano più simile al pop elettronico anni Ottanta è Uccelli Gialli arrangiato
con ritmi tribali e melodie cosmiche; forse il brano migliore dell’album. Per come è costruito
Valanghe è di fatto un album di pop da cameretta dove gli arrangiamenti costituiscono la vera
ragion d’essere della musica, che è atmosfera prima ancora di essere armonia e dove i brani sono
sostanzialmente colonne sonore di mini-film sonnambuli dove il protagonista-sognatore esce
sempre sconfitto.

di Alfredo Cristallo

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