Irene Ghiotto è una cantante nata e cresciuta nella provincia vicentina. Inizia a comporre musica
fin da adolescente e studia da autodidatta chitarra e basso. A diciassette anni studia
professionalmente piano e composizione e comincia a collaborare con i primi cover group
giovanili. Nel 2007 entra nei PensieroZero con cui incide un primo demo. Con loro vince nel 2008 il
premio Lunezia, si classifica finalista a Sanremolab e Sanremoweb nel 2009, partecipa alle finali del
premio Fabrizio D’André nel 2010 e vince il premio Armonie Musicali del concorso per band
emergenti Jesolo Music Festival. Nel 2010 inizia la sua carriera solista e partecipa alle selezioni di
Sanremosocial 2011 con il brano Gli Amanti. Nel dicembre 2012 è una delle due vincitrici di
AreaSanremo e nel febbraio 2013 partecipa al festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte
col brano Baciami ? arrivando seconda nella classifica Miglior Arrangiamento. Subito dopo sempre
a febbraio esce il primo EP omonimo. Nell’autunno 2013 pubblica una cover di Tensione Evolutiva
di Jovanotti. Nell’Ottobre 2015 vince premio Bianca D’Aponte.
Nel dicembre collabora col cantautore Fabio Carcano per l’album in digitale The Thin Lie, interamente in inglese. Nel gennaio 2016 esce il suo primo LP intitolato Pop Simpatico Con Venature Tragiche (per la MarvisLabel) di cui l’artista cura testi, musica, arrangiamenti ed esecuzione in studio. Con questo LP si aggiudica il Premio Tenco come migliore opera prima. Il seguente tour dura quasi due anni e tocca quasi tutta
l’Italia aprendo anche per Suzanne Vega. Accanto all’attività musicale Irene insegna canto pop,
songwriting, scrittura creativa e musica d’insieme nella scuola musicale Officine Limoni. Il 25
Ottobre 2019 esce il suo secondo album SuperFluo con la produzione di Carcano mentre musica e
testi sono sempre suoi. L’album è anticipato dall’uscita di due singoli Assurdità e poi Preghiera Per
Tutti. Legata al cantautorato sanremese come al pop sintetico e al jazz rock di gran classe, Irene
Ghiotto compone canzoni che vibrano di emozioni ed energia pura, graffiano argute e sarcastiche
e si soffermano su ansiose e profonde meditazioni. Il suo canto suadente e sofferto è una fusione
di tecniche d’avanguardia, di stili soul (la saltellante Preghiera
Per Tutti propulsa da fiati, percussioni e piano cantata senza prendere fiato quasi fosse un rap), di pop sofisticato (il pow wow cadenzato di Il Giro Di Me Stessa che ruba il tema di Dangerbird di Neil Young, il pop
sincopato alla Police di Cento, la samba sintetica con suggestioni dance di Assurdità, il beat
classicheggiante di Piccola Apocalisse con clavicembalo e fiati) ma soprattutto i versatili
ammiccamenti al jazz più raffinato. In questo mood rientrano il jazz rock aggressivo di Sotto A Chi
Mi Tocca, il jazz pop colloquiale di E’ Una Canzone Triste, il jazz elegiaco e nostalgico di Amarsi E
Fare Fiasco. Il suo talento per le riflessive e intimiste ballate che richiamano alla mente le
tormentate autoanalisi di Laura Nyro rifulgono nei lamenti di Gli Ingegneri Delle Anime Umane e
nel lied pianistico intriso di romanticismo di Le Cose che chiude l’album (in tutto 30 minuti di
musica). Arrangiato perlopiù per ensemble orchestrale o per big bang di jazz, Superfluo è
innanzitutto una raccolta meravigliosa di metafore liriche, fraseggio astratto e fusione stilistica con
strutture che violano spesso le elementari leggi della canzone pop fondendo musica e testi in una
convincente parabola emotiva. L’album è stato pubblicato dalla Granita Records.
di Alfredo Cristallo