Questo è il tempo della riscoperta del sè, del vero valore di certe parole, di un bacio, di un abbraccio.
Se la bellezza sta nella rarità…questo è il momento giusto per apprezzarla.
Per toglierci di dosso quella patina di apparenza. Quell’Ego smisurato che mascherava esseri estremamente fragili. Quel dover piacere a tutti i costi. Quella “soddisfazione” emotiva data dal numero dei like. Ma alla fine chissenefrega! Ce la siamo tolti tutti quella maschera? Non tutti. Vedo ancora donne che si fotografano in casa in mutande e postano, ma per cosa? Il microcosmo che prevale sul macrocosmo. Questa è la miseria umana.
Quindi ce la togliamo la maschera? Io sì. Quanto era pesante! L’ho però conservata. Non per indossarla di nuovo, ma perchè è una reliquia della mia anima. E’ un simbolo che fa parte del mio percorso.
E’ tempo di rallentare, non più di correre. E io cammino senza sapere dove vado. Cammino verso un orizzonte inesistente.
Sento dire…si andrà tutto bene dai e guardiamo oltre
Ma io proprio l’oltre non riesco non solo a vederlo, ma neanche a concepirlo. Oltre che cosa?
Sarò pessimista, ma non riesco proprio a esorcizzare cantando sul balcone, perlomeno non oggi. (Non sto criticando nulla intendiamoci. Ognuno ha la sua reazione di fronte al cambiamento e alla morte.)
Scrivo musica, disegno parole e note, ma solo per me, solo per il singolo momento…Mi sembra di essere prigioniera dentro una bottiglia e di plastica per giunta.
Non so cosa ci sarà domani, non so se ci sarà il domani. Perchè devo fingere di vedere la luce in un mondo obnubilato e annebbiato dal dubbio e dalla fumosità di false speranze. Sento che siamo immagini impaurite e prigioniere della Terra. Non vi è un luogo che non sia stato invaso dal virus. Mi libero con la fantasia sognando di scappare volando verso la Luna. Ma quando torno il terreno mi si sgretola sotto i piedi, siamo usciti dalla nostra zona di confort e chi finge che tutto questo non esista….ecco quello per me è essere oltre…ma un oltre che vedo in lontananza solo se mi volto indietro, immagini sfocate che si vaporizzano. La gente guarda, ma non vede. L’oltre davanti a me invece non sono pronta a guardarlo. Non ancora.
Ho paura da morire di quell’oltre. Mi claustrofobizza. Se ne esco viva ( e non lo do per scontato) io non sarò più la stessa. Già ora non sono più la donna di tre settimane fa. Mi si è creata una ferita molto profonda nell’anima. Mi si è spento qualcosa e si è acceso altro. Ecco mi piace pensare ad ALTRO …non OLTRE.