VOSSA VOSSA

 

I Vossa sono un duo siciliano (di Palermo) il cui nucleo è formato dal producer e dj Gaetano
Dragotta (già nei Go Dratta) e dal cantante e polistrumentista anglo-siciliano Sergio Beercook. Il
gruppo si formò quasi per caso durante l’esperienza di improvvisazione dal vivo St.Art nel
Dicembre 2018 promossa a Palermo dall’etichetta indie Tip Off Records. Nei mesi successivi i due
si incontrano di nuovo ed entrano in studio per produrre un lavoro che somma la minimal techno
di Dragotta con le suggestioni soul gospel di Beercock. Il loro primo lavoro omonimo (Vossa è una
parola portoghese che significa vostra) esce nella seconda metà di maggio 2020 per la Audioglobe
e si struttura su una musica largamente improvvisata che raccoglie tracce di gospel, techno, world
music, down tempo e ambient e abbraccia un’idea di musica come condivisione e comunione.

La formula e la cifra musicale è data da un sound austero e legnoso annegato in pulsazioni
nevrotiche, arrangiamenti post-psichedelici e decostruzioni pre-industriali avvalendosi però di
un’ampia tavolozza di stili come pure di sofisticate tecniche di montaggio. Il risultato è dunque un
sound tenue e dimesso, organico invece che meccanico, plastico invece che monolitico
costantemente perforato da poliritmiche sincopate che sorgono da un tessuto di battiti digitali e
rumori ripetitivi mentre malinconiche onde sonore mimano allo stesso tempo il flusso e il riflusso
delle frasi orchestrali alla Klaus Schulze. La loro musica che si pone in perfetta antitesi alla techno
di stampo alieno-futurista sono una serie di bozzetti che tengono insieme le danze ipnotiche del
motorik beat dei Neu, lo spirito tropical dadaista dei Fugs e le suggestioni della world music di Jon
Hassell e dei Material (i ritmi caraibici sulla base di droni elettronici di Accamuora).

Il tono distaccato e nonchalant con cui il duo esegue le sue composizioni si insinua fra le maglie della
psiche: interessati perlopiù alla qualità tonali dei suoni, che vengono alterate in continuazione per
creare un senso di stordimento, di crollo dell’orientamento, di mancanza di punti di riferimento, i
Vossa hanno creato una musica per chill room su cui volteggiano le atmosfere sommesse del jazz,
menzioni casuali del soul, del gospel e del funk e un più robusto ricorso alle atmosfere della world
music. Il duo si diverte a saccheggiare in particolare la musica caraibica (Accamuora, Bastard) e la
musica sudamericana (il trip hop alla Juana Molina di Andino), saltellando agilmente fra dub e trip
hop (Cima), trip hop cosmico e gospel (Change), kozmische rock alla Tangerine Dream e soul (Sail
immerso in una fitta nebbia elettronica), trip hop e minimalismo (Bengala, Nisba). I Vossa
fracassano le loro fonti e ne usano i detriti per confezionare della musica che non sembra
appartenere a nessuna delle tradizionali musicali di questo mondo oppure al contrario
appartengono a tutte rivelando in questo modo i pilastri del loro processo di disintegrazione della
forma canzone: il minimalismo di Steve Reich, la musica ambient di Brian Eno, i pattern di musica
ripetitiva di Terry Riley. I Vossa insufflano aria nuova negli scheletri di stili musicali in
decomposizione.

di Alfredo Cristallo

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