Lorenz Zadro, veronese di nascita e abitante a Cerea (sempre provincia di Verona) è un chitarrista,
autore, produttore, direttore artistico, promoter e divulgatore musicale specialmente di musica
blues. Ha cominciato ad interessarsi di musica e di blues in particolare grazie alla collezione di
dischi dei genitori e all’aiuto del padre che gli ha insegnato i primi rudimenti di chitarra. Si è iscritto
successivamente ad una scuola di musica. Nel 2007 ha suonato in diversi club inglesi col cantante e
armonicista Eddie Wilson e con Joe O’Callaghan ricevendo il premio Jammer For The Night Award
for class blues licks. Nel 2009 ha fondato il gruppo blues aperto The True Blues Band. Ha preferito
in seguito intraprendere la carriera di divulgatore di musica blues. Ha tuttavia lavorato come
sideman in diversi progetti a fianco di artisti blues nazionali ed internazionali (Enrico Nascimbeni,
Leo Bud Welch, Sarasota Slim, Mora & Bronski, Manuel Tavoni, Simone Laurino, Bayou
Moonshiners, Gabriele Dusi, Ciosi). Dal 2010 è fondatore e presidente dell’associazione culturale
Blues Made In Italy e dal 2015 è socio fondatore di A-Z Blues e A-Z Press. Nel 2012 ha ricevuto la
targa Blues Made In Italy ed organizzato il primo tour italiano di Leo Bud Welch e nel 2016 ha
collaborato ad un docufilm sulla sua vita uscito nel 2018 che ha vinto il 26 Annual Living Blues
Award. Collabora e scrive per le riviste Il Blues, Magazzini Inesistenti, La Notizia. Ha collaborato nel
2017 con Alexandra Balint al libro (con CD allegato) Blues Pills-Storia E Illustrazioni Della Musica
Nera e nel 2019 ha pubblicato con Antonio Boschi alla stesura del libro Blues Pills E Altre Storie. Ha
Collaborato con la Scuola Di Musica Laboratorio Superiore Musicale dell’Accademia di Cerea.
Sempre nel 2018 ha ricevuto targa e riconoscimento sia di Italian Blues Union che di Terre Sonore
per il suo lavoro di valorizzazione della conoscenza del blues. Ha poi collaborato all’organizzazione
del tour italiano delle Larkin Poe (un gruppo femminile di roots rock e blues della Georgia) Dotato
di uno specifico gusto per intuire la personalità del musicista blues, ha sempre riscosso il plauso e
l’apprezzamento dei musicisti con cui ha collaborato. Nel 2020 appare un suo brano Liza’s Eyes
registrato a Londra con Eddie Wilson nella compilation Pistoia Blues Next Generation Vol. 5 ed è
ospite del Bitonto Blues Festival 2020 Pandemusic Edition. Nello stesso anno mette su disco brani
tratti dalla sua ventennale carriera pubblicando il 10 Gennaio 2020 per la Vrec Music/Audioglobe
l’album Blues Chameleon. In questo lavoro Zadro dimostra la sua capacità di artigiano blues,
mettendo in mostra una serie di riletture di classici famosi o dimenticati del blues. Il punto forte di
questo LP a metà fra album tribute e antologia divulgativa è l’abilità di Zadro di rendere le sue
composizioni sempre varie, abbracciando differenti stili di tecnica musicale e differenti modalità di
arrangiamento e spaziando da versioni vintage fino a versioni più moderne dell’universo blues. Il
suo è un lavoro poliedrico e filologico al tempo stesso. Virtualmente non c’è mai un pezzo uguale
all’altro se si eccettuano le due versioni da blues arcaico di Baby Please Don’t Go e Me And My
Lord registrate dal vivo con Leo Bud Welch e le due versioni di Alabama Blues e Mannish Boy
suonate come se alla chitarra ci fosse Muddy Waters in persona e all’ armonica Jeff Cotton. Per il
resto Zadro si dimostra capace di passare dai folk blues dylaniani di Who Looks For Something e
My Grandfather (con accenni di psichedelia alla Donovan), a Liza’s Eyes suonato nello stile di Jeff
Beck, a Crossroads dove sembra di risentire la leggendaria versione dei Cream del classico di
Robert Johnson, alle versioni “claptoniane” di I’m Talking About Blues (con organo soul) e The
Bridge (che ricorda il Clapton maturo degli anni Ottanta). Con uguale naturalezza Zadro si sposta
su autori di blues più moderni citando Stevie Ray Vaughan in You Already Know It (con piano
honky Tonk) e il roots-blues ambientale e surreale di Daniel Lanois in I Just Go. Ma Zadro è capace
di andare oltre alle citazioni di specifici artisti pennellando una versione blues cajun di Rollin’ And
Tumblin’ (un altro classico di Muddy Waters), i crepitanti blues acustici di Aces Of Spades e
Anarcos (suonata con la slide guitar), il mix di blues e tex mex di Appuntamento Al Buio, il jazz
blues di Get Up, Get Down con tanto di sezione fiati e addirittura un reggae blues
Sessobarraamore messo alla fine come fiore all’occhiello. Blues Chameleon è un viaggio nelle
sonorità più profonde del blues americano e della sua influenza sulle esperienze che da lì hanno
preso l’abbrivo: il rock blues seminale inglese (John Majall, Alexis Korner, Graham Bond
Organisation, Animals), l’hard blues dei Cream, l’hard rock dei Led Zeppelin, dei Free e persino dei
Black Sabbath (il chitarrista Iommi suonava con accordature blues). In questo senso è tanto un
viaggio esistenziale ricco di passione e traboccante di talento autentico quanto uno studio
accurato sulla semiotica di un genere eterno e multiforme come il blues. L’artwork è di Federico
Rossini.
di Alfredo Cristallo