La celebrazione della donna senza interferenze o derivazioni femministe. Del piacere che fa sgorgare la vita.
Vorrei tornare a come il femminino veniva percepito nell’antichità. Potere assoluto e generativo; difatti le divinità erano rappresentate al femminile.
Ci fu nel tempo un ribaltamento di questo concetto matriarcale.
Non sto sentenziando la superiorità della Donna e trovo insopportabile persino pensarlo. Nessuno è superiore all’altro. Lo sbaglio enorme del femminismo e rendere la Donna al pari dell’uomo su tutti i fronti. La parità ci deve essere nei diritti e dignità. Il punto è dare rispettabilità e libertà a entrambi i sessi riconoscendone le differenze e valorizzandole. Rendendo maschio e femmina complementari, come il TAO. Solo così si raggiunge la Perfezione e non certo eliminando le dissomiglianze e creando una specie Unisex.
Amo le donne. Amo e venero il corpo femminile e adoro come la Natura ce lo ricordi spesso. Amo la narrazione veritiera della femminilità. Fatta senza vergogna e con consapevolezza di noi stesse.
Il cibo è vita e la vita avviene attraverso il sesso che è il piacere più grande in Natura. Una delle forme di Bellezza. Direi quella assoluta. Sarebbe bello che le Donne risvegliassero il loro potere sacro e riflettessero sulla nostra natura più profonda, legata alla Madre Terra.
Questo modo è provocatorio e irriverente? Solo negli occhi di chi guarda!
Il ditalino ad un’arancia verrebbe censurato immediatamente.
Forse la provocazione in fondo c’è, ma soltanto verso la censura stessa, le false libertà e il bigottismo.
Ci scandalizziamo per una vagina? Perchè invece non ci indigniamo, ad esempio, per le violenze e le mutilazioni femminili?