ESTERINA Concerti Per Esseri Umani

Questa rubrica si è già imbattuta negli esterina (con la “e” iniziale rigorosamente minuscola),gruppo post rock versiliese (sono di Massarosa) quando venne recensito il loro album Dio Ti Salvi nel 2015. Comunque seguono ora rapide notizie biografiche. Gli esterina sono attivi fin dal 2007 con il loro mix di rock indipendente imperniato su una forma originalissima di post rock italiano che tiene conto delle suggestioni che provengono dalla Gran Bretagna (i Fall fine anni ‘80, i Mogwai di cui sono grandissimi fan), di quelle che provengono da oltre Atlantico (echi
intermittenti degli Slint) recuperando peraltro anche l’avanguardia cantautorale italiana, i suoni vintage e l’elettronica per offrire una sorta di musica che si situa cronologicamente e concettualmente fra i Massimo Volume e i Giardini Di Mirò. La specificità degli esterina è però quella di essere legata ad un’estetica che collega insieme l’amore per la terra, per le storie minori e i dolori personali attraverso i quali costruire paradigmi per la felicità. Il loro primo album Diferoedibotte è del 2008 (Nopop records e produzione di Guido Elmi) e li sottrae dall’anonimato
musicale. Il secondo album Come Satura (2011 prodotto da Guido Madrigali per Le Arti Malandrine) li catapultò fra i capifila dell’underground italiano. Ancora più importante per la loro carriera artistica fu il terzo album Dio Ti Salvi del 2016 prodotto da Ale Sportelli che ottenne unanimi recensioni positive. La loro cover di Fino All’ultimo Minuto ricevette nell’estate dello stesso anno il premio Ciampi. Il loro successivo album Canzoni Per Esseri Umani uscito nel 2018 per la Pippola Records e prodotto da Marco Lega consolidò la loro fama. A questo punto la formazione ruotava attorno ad un nucleo comprendente Fabio Angeli (voce, chitarra),
Massimiliano Grasso (piano Rhodes, synth, elettronica, chitarra, voce) e Giovanni Bianchini (batteria). Nel 2020 la pandemia di Covid blocca praticamente tutte le attività artistiche.

Gli esterina decidono di resistere all’impossibilità di esibirsi live organizzando un mini tour originalissimo di 9 date con biglietti venduti solo online. I concerti si svolgono tutti a Rietto (un’area bonificata vicino Massarosa) vicino alla sala prove del gruppo (a cui si sono aggiunti Daniele Pacini al basso e Luca Giometti alla chitarra, synth ed elettronica), davanti ad un pubblico di sole 60-70 persone a concerto opportunamente distanziate sedute su balle di fieno illuminate da tante piccole lampadine. Ad ognuno dei partecipanti veniva offerto prima del concerto, un
piatto di pasta, un bicchiere di vino e una sigaretta. L’ultimo di questi concerti viene immortalato nel nuovo album Concerti Per Esseri Umani che esce il 28 maggio 2021 per la Curaro Records/Audioglobe. L’album comprendente 11 pezzi tratti dai loro album è un microscopico/macroscopico tentativo di resistenza. Supportati da un’acustica perfetta, il post rock dolente degli esterina si struttura su un background tipico. Il brano inizia quasi sottotono e poi si sviluppa in crescendo che possono essere epici, atmosferici o impressionisti. Le canzoni hanno quindi una struttura aperta, percossa da nevrosi subliminali, eccitata da scosse emotive intermittenti, dilaniata da angosce sotterranee, puntellata da suoni discontinui. Il loro metodo
preferito consiste in un coerente accumulo di conflitti armonici. Da questa prassi nascono le versioni live di Più Di Me (un post punk su base reggae propulsa da una dinamica call and response fra chitarra e piano fino all’esplosione finale) di Nodata (slo-core alla Codeine con piano ambientale alla Mark Isham che si tramuta in una ballata nevrotica alla Neil Young con chitarre arroventate e synth apocalittici), di Santo Amore Degli Abissi (un neo-post rock alla Fontaines DC con synth atonale), di Dio Ti Salvi (ennesimo post-rock titanico con finale arroventato). Ma gli esterina seguono anche altre vie. Optano ad esempio per uno stile più classico e più misurato in Fero (un lo-fi alla Idaho con echi di elettronica rifratta), in Sono Come Vuoi Che Sia (dove citano il punk pop sfrenato dei Police prima maniera) e in Sì Che Lo Merita che è addirittura un prog-rock profetico e minaccioso alla Van Der Graaf Generator. D’altra parte il gruppo a volte tende a farsi prendere la mano dal tono sovrumano ed elegante degli Echo And The Bunnymen in brani come Both Of Us e Il Vuoto Intorno che sembrano volersi inerpicarsi su una montagna altissima. Lo stesso programma funziona meglio quando la dinamica e la strumentazione ipnotica, aggiunte
all’orchestrazione stratificata tendono a raggiungere il massimo impatto psicologico mentre le figure di piano e il cantato dolente e quasi ultraterreno di Fabio Angeli riportano la musica al periodo d’oro del dark (la litania interminabile della finale Salutarti annegata in un mare di distorsioni, il synth notturno che regge quasi da solo il post-rock impressionista di Chiamarsi) e richiamano i mantra più riusciti della psichedelia. Gli esterina hanno trovato una forma canzone che funziona, dal punto di vista sperimentale e dal punto di vista dell’intrattenimento puro per ascendere a una forma di musica estatica che celebra nello stesso tempo essenzialità, autenticità,
bellezza e libertà del paesaggio agreste. Originalissimo il packaging: un gatefold in cartone che contiene CD, booklet, adesivo e una manciata di paglia.

di Alfredo Cristallo

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