NINFEA Ri-Evoluzione

 

 

I Ninfea sono un power trio hard rock pugliese (sono di Taranto) attivo fin dal 2001. Iniziarono con il nome di Glimpse realizzando con quel nome le prime demo e i primi singoli. All’inizio il gruppo era formato da Alessio Ligorio (voce, chitarra), Francesco Lanzo (batteria) e Silvio Ferrara (basso).
Nel 2004 assumono il nome di Ninfea e iniziano a comporre i loro brani usando l’italiano. Il loro primo singolo Magica esce quell’anno per la compilation Suoni Da Un Altro Pianeta della Milosci Records. Nel 2006 il gruppo pubblica il suo primo EP intitolato Non Oltre. Nel corso degli anni al basso si alternano dopo Ferrara, Gennaro Miceli, Peppe Scalone e Andrea Miceli. Alla batteria nel 2006 Lanzo viene sostituito per 4 anni Lanzo viene sostituito da Pietro Cinieri. Nel 2009 la band
pubblica il singolo Come Marilyn e nel 2011 pubblicano il loro primo LP intitolato ADE per la Killerpool Records/Narcotica/Godfellas. L’album è accolto da buone recensioni e permette al gruppo d’inserirsi nel circuito dei tour nazionali suonando negli anni con gruppi del calibro dei Marlene Kuntz, Zen Circus, Marla Singer, Ronin, RumoreRosa, U’Papun, Andrea Braido e Ricky Portera. Hanno partecipato anche a numerosi festival di rilievo. Nel 2013 pubblicano il singolo Massa Spenta che si segnala per la maggiore ruvidezza rispetto al tono malinconico dei brani di ADE. Nel 2014 Lanzo si riunisce a Ligorio (che è stato a tutti gli effetti l’unico membro presente fin
dall’inizio) e il duo sforna nuovi brani che vengono riuniti per la compilazione del loro secondo album Superstite che esce nel 2016 per la Vrec/Audioglobe. Nel 2021 Alessio e Francesco col nuovo bassista Alessandro Martina pubblicano il nuovo album Ri-Evoluzione che esce il 5 maggio 2021 ancora per la Vrec/Audioglobe. Per quanto il sound ruvido, viscerale supportato da un basso granitico del gruppo sia stato spesso accostato al grunge (Alice In Chains e Soundgarden più che
Nirvana e Pearl Jam), in realtà il background è molto più ampio abbracciando il punk americano di fine anni Ottanta (Replacements e Husker Du), l’heavy metal di fine anni Settanta (AC-DC e Blue Oyster Cult) e tutto quanto l’hard rock degli anni Sessanta Settanta. Il loro rock proletario è nello stesso tempo grezzo e passionale, arroventato e trascinante, aggressivo e pirotecnico, epidermico e grandguignolesco. Scava scava riemergono però le radici dell’hard rock seminale. Nel fluire di un’anima ruvida impetuosa scorrono brani d’annata come gli hard rock alla Deep Purple di
Generazione X e Ominide, gli heavy metal alla AC-DC di Sono Virtuale (il singolo apripista) e Psicosi Moderne, i rock blues carichi di tensione alla Free come Alieni Nel Tempo, Virus Blues e Leda (quest’ultimo impreziosito da un intro acustico e da interessanti figure di piano elettrico).

Insomma niente che non si collochi nel solco della classicità del genere; più che un album questo è un esercizio di filologia (molto ben) applicata Tuttavia ben suonato con una manciata di spunti interessanti come la neopsichedelia arroventata alla Dream Syndicate di Elettromagnetica, il pow wow al galoppo di Rumore E Deserto e lo space rock duro alla Hawkwind di Rocket Evolution.
Produce Max Zanotti.

di Alfredo Cristallo

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